Unbundling: AgCom conferma tariffe 2013, Bruxelles minaccia procedura di infrazione

L’Agcom non ci sta e rifiuta gli inviti dell’Europa a modificare i provvedimenti sulle tariffe di unbundling: “tenute in massima considerazione le raccomandazioni della Commissione, nella convinzione di aver operato in piena coerenza con il quadro europeo vigente -è scritto in una nota – ha ribadito le iniziali misure relative ai canoni di accesso alla rete in rame, ritenendo corretta la sua valutazione del costo del capitale”.

Sono pertanto confermate le riduzioni del canone ULL, da 9,28 a 8,68 euro/mese, e del canone bitstream, da 19,50 a 15,14 euro/mese”, informa l’autorità ribadendo quindi “le misure relative all’accesso agli armadi di strada di Telecom Italia (i cosiddetti street cabinet), misure che incentiveranno la competizione tra operatori infrastrutturati nella fornitura di servizi a banda ultra-larga su reti di nuova generazione”. L’autorità di garanzia nelle tlc afferma inoltre che “le decisioni odierne consentiranno di portare a termine il percorso di definizione dei costi di accesso all’ingrosso alla rete in rame, alla rete in fibra ottica, promuovendo il passaggio alle reti di nuova generazione e la concorrenza tra operatori”. L’approvazione di questi provvedimenti viene spiegato, “giunge a conclusione di un percorso che ha visto una prima fase di consultazione nazionale ed una seconda di consultazione comunitaria, successiva alla notifica degli schemi di provvedimento approvati dal Consiglio l’11 luglio 2013“. Sulle proposte dell’autorità la Direzione Generale Connect della Commissione europea, sottolinea l’authority, “aveva avviato una fase di approfondimento, della durata di tre mesi (la cosiddetta Fase 2, ai sensi dell’articolo 7 della Direttiva quadro), sollevando una serie di dubbi in relazione ad alcuni aspetti procedurali e di merito (in particolare, in tema di costo del capitale riconosciuto a Telecom Italia, il cosiddetto WACC); al termine della Fase 2 (nel corso della quale il BEREC aveva invece espresso parere positivo sulle misure dell’Agcom), la Commissione, il 12 dicembre scorso, ha adottato una raccomandazione chiedendo all’autorità di riconsiderare le proprie decisioni, con particolare riferimento al calcolo del costo del capitale. Sono stati, viceversa, superati tutti i rilievi sugli aspetti procedurali dei procedimenti svolti dall’Agcom”.

La Commissione Ue ha immediatamente “preso nota” della decisione di Agcom sui prezzi che “non segue” la sua raccomandazione. Ora, ricorda Bruxelles, “Agcom è obbligata a comunicare formalmente la sua decisione alla Commissione e ha tempo sino all’11 gennaio 2014 per farlo“. A quel punto, sottolinea la Commissione, “analizzeremo attentamente e, in particolare, valuteremo la giustificazione ragionata per tale scelta” ma, avverte, “se la giustificazione di Agcom non dovesse essere convincente, la Commissione potrà prendere in considerazione ulteriori azioni legali”. Una di queste, come già paventato nelle scorse settimane, potrebbe essere l’apertura di una procedura d’infrazione per il mancato rispetto della direttiva quadro Ue per quanto riguarda il favorire investimenti e concorrenza.

Di tutt’altro segno, positivo, invece, la reazione della gran parte delle  compagnie telefoniche che potranno avvantaggiarsi dalla decisione Agcom. “Apprezziamo il grande lavoro e impegno dell’Autorità che con questa decisione ribadisce la volontà di aprire il mercato della telefonia fissa” dichiara Vodafone “Questa decisione – aggiunge il gruppo telefonico – darà grande impulso agli investimenti di Vodafone a beneficio di consumatori e imprese”. Anche Fastweb “esprime apprezzamento per la decisione odierna dell’Agcom che conferma i prezzi per l’accesso all’ingrosso 2013. La determinazione dell’Autorità – prosegue – va nella giusta direzione per ripristinare il corretto meccanismo concorrenziale nel mercato della telefonia fissa, stimolando gli investimenti degli operatori alternativi a vantaggio dei clienti finali”.

Dura, invece,  Telecom che prende atto della decisione dell’Agcom di confermare il taglio delle condizioni economiche di offerta 2013 dei servizi di accesso alla rete in rame, malgrado le raccomandazioni della Commissione europea, e “si riserva ogni azione idonea a tutela dei propri interessi”.

 

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