Google è stata obbligata a pagare una sanzione di 1 milione di euro per violazioni in materia di trattamento dei dati personali dovute alle immagini funzionali al servizio Street View raccolte dalle proprie vetture. Dopo aver subito una sanzione di 900 mila euro da parte del Garante spagnolo e 150 mila dal Garante francese in relazione al servizio Street View, il Garante italiano non ha fatto sconti infliggendo perfino una sanzione maggiore di quella dei propri colleghi europei.
I fatti contestati risalgono al 2010 quanto il Garante per il trattamento dei dati personali aveva contestato a Google di aver reso un’informativa ai soggetti che potevano essere ritratti nelle immagini raccolte dalle proprie vetture non idonea in quanto non conforme ai requisiti di cui all’articolo 13 del Codice Privacy e di non aver nominato un rappresentante in Italia che è un requisito necessario per i soggetti non residenti nell’Unione europea.
Sulla base di queste contestazioni, il Garante aveva richiesto a Google di informare previamente gli interessati tramite la stampa, il proprio sito ed emittenti radiofoniche in merito ai luoghi e alle date in cui le proprie vetture avrebbero circolato. Tuttavia, nonostante Google si sia conformata in relazione alla sua attività successiva a tali indicazioni, il procedimento sanzionatorio del Garante è continuato portando all’emissione di una sanzione di 1 milione che tiene conto, tra gli altri, della banca dati di notevoli dimensioni creata attraverso immagini poi pubblicate sul web, dell’obbligo di diligenza richiesto ad un soggetto come Google leader nel settore e i cui servizi si basano sul trattamento di dati personali e delle sue condizioni economiche.
Infatti nonostante la sanzione massima prevista per la mancata fornitura dell’informativa privacy sia di 36 mila euro, il Codice Privacy prevede un incremento fino a 300 mila euro della sanzione per violazioni relative a database di grandi dimensioni e tale sanzione può essere quadruplicata se ritenuta altrimenti inefficace tenendo conto delle condizioni economiche del soggetto che ha commesso la violazione.
Ma i problemi in Italia legati a Google Street View potrebbero non essere finiti. Infatti il Garante nel 2010 gli aveva contestato anche la raccolta illecita dei dati delle reti WiFi captati dalle loro vetture. In quella occasione il Garante aveva ritenuto che gli estremi di un possibile illecito penale potessero sussistere e quindi aveva informato la magistratura, ma l’attuale stato del procedimento penale in questione non è di dominio pubblico.
Quindi nonostante le recenti celebrazioni successive alla famosa sentenza Vividown, si aspettano tempi duri per Google.
Facebook Comments