Le smart city parleranno con il 4G

Con la trasmissione 2G ormai fuori dal mercato (non è u caso che AT&T Wireless e Verizon abbiano annunciato che chiuderanno le loro linee 2g), mentre la linea 3G risulta essere costosa e inaffidabile, senza contare i costi di royality per i titolari dei brevetti 3G. Il 4G-LTE si presenta una opportunità non solo per gli smartphone. La modalità di trasmissione dati risponde con efficacia alle esigenze delle reti intelligenti: trasmissione su lunghe distanze, sicura e di grande quantità di dati e a un basso consumo energetico.

4GQueste caratteristiche sono ora in corso di verifica su diversi piloti 4G. Molte le aziende da grandi multinazionali a giovani start up che hanno fiutato il mercato e stanno investendo per essere pronti alla linea del via.

La LTE difatti può rispondere a diverse esigenze di trasmissione: dal passaggio di informazione nei campi di generazione da rinnovabile, alla trasmissione M2M di dati pesanti (pensiamo ai segnali lanciati dalle video camere di sicurezza con sensore di accensione a passaggio), alla trasmissione dei dati degli stessi smart meter e delle centrali ad esso collegate. Pensiamo alla quantità di dati necessaria ad una città intelligente per dialogare in maniera efficace, interconnessa e soprattutto efficiente sia nella effettiva trasposizione dell’informazione che nel consumo energetico di queste attività.

Soprattutto quando il traffico di gestione di rete aumenta, la trasmissione LTE è la soluzione più stabile a cui far riferimento, quindi se pensiamo in ottica di smart city e numerosità di punti di propagazione dati, certamente dobbiamo valutare di costruire una rete di comunicazione affollata.

Le società di telecomunicazione non sembrano attendere altro, molte offrono già piattaforme di gestione del segnale di trasmissione end to end. Le stesse utility potrebbero giovarne affidando l’onere delle trattative di trasmissione alle società di gestione di software in cloud ottenendo in modalità software as service l’infrastruttura informatica e abbattendo i costi di invio/ricezione dati grazie alla forza contrattuale che gli stessi service provider delle piattaforme possono ottenere con le telco.

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