Diritto all’oblio: anche Microsoft e Yahoo verso la rimozione dei link

L’Europa, sul diritto all’oblio dei cittadini, fa sul serio così anche Microsoft e Yahoo, dopo Google, hanno iniziato a processare, su richiesta dei cittadini europei, i link dai risultati dei motori di ricerca come previsto dalla sentenza sul diritto all’oblio della Corte di Giustizia Ue del 13 maggio scorso. Recentemente la sentenza si è arricchita anche delle linee guida per l’applicazione del “right to be forgotten” stilate dai dei Garanti della Privacy europei WP art.29.

Entrambe le compagnie Usa hanno dichiarato al Wall Street Journal che stanno esaminando le richieste ricevute, con l’obiettivo di “bilanciare il diritto alla privacy con quello all’informazione e alla libera espressione.”  Google, dal canto suo, ad oggi ha rimosso poco più di 200mila link. “Valuteremo attentamente ogni richiesta con l’obiettivo di bilanciare il diritto dei cittadini alla privacy con il diritto all’informazione“, ha detto un portavoce di Yahoo secondo quanto riportato dal WSJ. Dichiarazioni simili sono venute da Microsoft per il suo motore di ricerca Bing: “Stiamo ancora affinando questo processo, il nostro obiettivo è trovare un equilibrio soddisfacente tra l’interesse individuale alla privacy e l’interesse pubblico nella libera espressione”. Capire come bilanciare i due diritti in campo è anche l’obiettivo di Google, che ha creato un Comitato consultivo ad hoc dando vita a diversi meeting con esperti nelle città europee: anche Roma è stata tappa del Comitato consultivo.

Google è nell’occhio del ciclone dell’Europa anche per la presunto abuso di posizione dominante nel mercato del search, indagine non ancora giunta a conclusione, che ha spinto recentemente il Parlamento Ue ha votare una risoluzione di “divisione” del business dei colossi della rete, Google in testa, tra attività di ricerca e non. Un chiaro monito alla Commissione Ue per accelerare qualunque decisione in materia.

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