Nei paesi Ocse circa due adulti su tre usano Internet ogni giorno, con il 41% che lo fa da smartphone o tablet. A navigare sono nove persone su 10 in paesi come la Svezia, la Norvegia, l’Islanda e la Svizzera, mentre in Italia, Grecia, Messico e Turchia sono meno di sei su 10. A diffondere i dati è l’Ocse in occasione di LeWeb, la tre giorni parigina dedicata alle startup del settore tecnologico.
Le connessioni mobili a banda larga nei paesi Ocse sono più che triplicate dal 2008 al 2013, passando da 250 a 850 milioni. Di pari passo con l’adozione degli smartphone è cresciuto anche il valore del mercato delle app, che a livello globale ha raggiunto una cifra tra i 20 e i 25 miliardi di dollari. Per la banda larga fissa, cioè la connessione al web veloce in casa, è in testa la Corea con il 71% di abbonati, seguita dal Giappone (47%) e dall’Olanda (45%). Le connessioni lente predominano invece in Cile (74%), Messico (65%) e Turchia. (56%). Tra gli internauti dell’Ocse, il 60% usa il web per i social network e lo shopping, ma meno del 30% lo utilizza per interagire con la pubblica amministrazione e solo l’11% prenota visite mediche online. In Italia l’87,1% usa la posta elettronica, un dato in linea con la media Ocse dell’87,3%. Poca divergenza anche nella lettura di notizie, che interessa il 68% degli italiani contro una media del 70,4%. Situazione diversa per altre attività online. In Italia il 63,6% usa internet per cercare beni e servizi (media del 78,5%), il 37,1% per l’e-banking (media del 61,2%), il 34% per interagire con la Pa (media al 58,6%) e il 32,4% per lo shopping (media del 57,4%).
Negli acquisti online il paese più avanzato è il Regno Unito (84,7%), mentre l’Italia è quartultima davanti solo a Turchia, Cile ed Estonia. Nella ricerca di beni e servizi online, invece, il Belpaese precede solo la Turchia, mentre la Germania domina con il 91,6%.
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