Banda ultralarga e crescita digitale: c’è il via libera del Consiglio dei Ministri

La Strategia per Banda Ultralarga e per la crescita digitale 2014-2020 che, spiega Palazzo Chigi, mirano a colmare il ritardo digitale del Paese sul fronte infrastrutturale e nei servizi, hanno ricevuto ieri sera il via libera del consiglio dei ministri. Il piano sulla banda ultra larga “darà al nostro Paese le autostrade digitali con le corsie giuste come quelle di qualsiasi altro paese europeo che voglia competere nei mercati globali” ha annunciato ministro dello sviluppo Federica Guidi in conferenza stampa al termine del cdm. “Vogliamo dotarci di vere autostrade del futuro – ha aggiunto -, colmando un gap che oggi abbiamo rispetto ad altri paesi europei. Potremo arrivare anche all’85% della copertura nazionale”. Il ministro ha spiegato che nel Piano il Paese verrà diviso “con una suddivisione per lotti: 4 cluster che saranno sottoposti a strumenti di agevolazione e partenariato pubblico privato per intercettare esigenze di quella zona specifica paese”. E sul fronte del mercato “Lasciamo al mercato e agli operatori la scelta della tecnologia più efficiente. Gli operatori – ha aggiunto – decideranno con un meccanismo virtuoso come fare il loro piano di infrastrutturazione”.

E della necessità stringente per l’Italia di sbloccare le due strategie ha parlato anche il Presidente del Consiglio Matteo Renzi sempre in conferenza stampaLa comunicazione sulla banda ultra larga che arriva dopo un percorso di ascolto e confronto con le istituzioni europee rappresenta l’abc del nuovo alfabeto economico del Paese.”  

Nel complesso quello messo in campo dal Governo è un piano di investimenti pubblici da 12 miliardi di euro in 7 anni: 4,4 miliardi da Fondo europeo agricolo sviluppo rurale, Fondo europeo sviluppo regionale e 5 miliardi dal fondo per lo sviluppo e la coesione a cui sommare altre risorse come Fondo Juncker, Sblocca italia, economie SPC” sostiene il Governo che vuole colmare il pesante ritardo accumulato nel nostro Paese rispetto al resto d’Europa. “Per la prima volta l’Italia si dota di un piano che mette insieme diversi ministeri, diverse fonti di finanziamento, fondi propri di Regioni, dei privati: un mix e un tentativo di mettere a unità una serie di competenze e risorse in un quadro strategico che permetta questo paese finalmente di fare la sua rivoluzione digitale, e raggiungere gli obiettivi dell’agenda europea” ha commentato il sottosegretario Graziano Delrio al termine del Cdm.

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