Google, Schmidt: i Glass non sono morti ma al progetto serve tempo

I Google Glass non sono affatto un capitolo chiuso o abbandonato. Parola di Eric Schmidt, presidente esecutivo del colosso californiano, che al Wall Street Journal conferma l’intenzione dell’azienda di andare avanti sul dispositivo, sottolineando che si tratta di un progetto “che richiede tempo” e che però non per questo può essere considerato “una delusione”.

Google ha fermato le vendite dei suoi occhiali smart e il relativo programma Explorer a gennaio di quest’anno, trasferendo la responsabilità del progetto dal laboratorio di ricerca Google X e ad una unità a parte sotto la guida di Tony Fadell, capo della divisione di case di Nest e uno dei papà dell’iPod di Apple. La supervisione di Fadell, ha spiegato Schmidt al Wsj, è stata decisa proprio per rendere i Glass “pronti per gli utenti”.

Quella dei Google Glass “è una piattaforma grande e davvero fondamentale per Google. Abbiamo terminato il programma Explorer e la stampa ha pensato che stessimo cancellando l’intero progetto ma non è così. Google significa anche prendere rischi e non c’è nulla nel voler modificare i Glass che suggerisce che vi stiamo rinunciando“. Come per le auto senza conducente, aggiunge, quello dei Google Glass è un progetto di lungo termine, “queste cose hanno bisogno di tempo”. I Google Glass erano stati messi a disposizione degli sviluppatori nel 2013 col programma Explorer al costo di 1500 dollari. Poi sono stati venduti al grande pubblico negli Usa, per un numero limitato di pezzi, e in seguito in Uk. 

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