Automotive, e-health, domotica e anche le fonti di energia rinnovabili: l’Internet of Everything sarà un fattore abilitante anche di questo comparto che solo apparentemente è distante dalle logiche della connettività diffusa.
Secondo nuovi dati di ABI Research, infatti, il settore dell’energia solare e dell’energia eolica farà sempre più affidamento sull’adozione di tecnologie e si prevede che il mondo dell’IoT collegato a vento ed energia solare crescerà ad un CAGR del 21% tra il 2014 e il 2020, con il numero totale di connessioni che toccheranno quota 2 milioni nel 2014 pari a 6,3 milioni nel 2020. “Con il declino previsto degli incentivi governativi, l’industria soffre di una minore volontà di investire in prodotti e tecnologie solari ed eoliche,” commenta Eugenio Pasqua, analista di Research. “Tuttavia, tecnologie e servizi basati sull’internet degli oggetti forniscono i mezzi per ottimizzare le prestazioni dei sistemi di generazione di energia solare ed eolica e ridurre la variabilità della produzione, due fattori che storicamente i detrattori hanno sempre citato come principali lacune delle fonti di energia rinnovabili. A nostro avviso l’internet degli oggetti è una componente importante che alimenterà la prossima fase di crescita dell’industria solare ed eolica”.
Ma come l’IoT entra in questo mondo? ABI Research porta degli esempi: tra i principali servizi basati sull’internet delle cose nella produzione di energia solare ed eolica vi è il monitoraggio remoto della produzione di energia e il monitoraggio delle condizioni delle apparecchiature, che sempre più spesso andranno a braccetto con piattaforme di analisi basati su cloud. Nel settore utility queste soluzioni offrono una alternativa più economica e più semplice e, perchè no, anche un ulteriore set di funzionalità, ai metodi di controllo tradizionale. Anche la connettività cellulare svolgerà un ruolo importante.
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