Comunità LibreOffice: istruzioni per l’uso

Continua la nostra rubrica che presenta le community di software libero e il modo migliore per interagire con loro (e magari contribuire), con la comunità di LibreOffice, software di videoscrittura, gestione fogli di calcolo, realizzazione presentazioni multimediali, creazione database.

Come detto fin dal primo pezzo, ciascun progetto di software libero ha caratteristiche peculiari, per cui non esiste un unico standard rispetto alla comunità dei sostenitori. L’aspetto più importante è quello della comunità dei volontari che contraddistingue un progetto open source e lo differenzia da quelli sponsorizzati dalle aziende, che spesso non hanno nulla dei progetti di software libero. LibreOffice è sostenuto da una comunità di volontari composta dal 90% di quella OpenOffice, che è cresciuta nel corso del tempo con l’ingresso di altri volontari, e governa il progetto attraverso il meccanismo della “membership”. In pratica, tutti quelli che contribuiscono possono diventare membri, e in quanto tali eleggere ed essere eletti nel Board of Directors e nel Membership Committee.

Quanti sono i membri a livello internazionale e quanti gli italiani

LibreOfficeThe Document Foundation, la fondazione senza fini di lucro che sostiene il progetto LibreOffice, ha poco più di 200 membri, in rappresentanza di migliaia di volontari nel mondo. Di questi, 26 sono italiani, pari al 12% del totale: nel gruppo ci sono Italo Vignoli, uno dei fondatori del progetto LibreOffice, responsabile del marketing e della comunicazione, e Gabriele Ponzo, membro del Membership Committee.

Le aziende che contribuiscono alla community

A livello internazionale le aziende sono quelle che compongono l’Advisory Board, ovvero AMD, CIB, Collabora, Google, Intel, ITOMIG, Lanedo, RedHat, Studio Storti e SUSE. A livello italiano c’è solo Studio Storti.

Quanti gli sviluppatori attivi nel mondo e in Italia

LibreOffice ha una delle comunità di sviluppatori più dinamiche in assoluto nel mondo del software libero. In cinque anni, è riuscita ad attrarre 1.000 hacker, con un totale di oltre 50.000 contributi. La media annuale degli sviluppatori attivi è di circa 300, e quella mensile di circa 80. Si tratta di numeri confrontabili con quelli di Microsoft Office, che spiegano – in parte – i motivi del successo di LibreOffice rispetto ad altri progetti di software libero.

Purtroppo, gli sviluppatori italiani sono una minoranza, anche se ci sono segnali incoraggianti. In un futuro non tanto lontano, speriamo di poter organizzare la prima LibreOffice HackFest in Italia.

Come comunicare con la community

Il progetto LibreOffice utilizza le mailing list come principale strumento di comunicazione, anche se queste sono molto più popolari a livello internazionale che italiano. In Italia, è cresciuta molto la comunità LibreItalia su Google+, dove gli utenti condividono le notizie e discutono di problemi tecnici.

Un altro strumento molto usato a livello internazionale è AskLibreOffice, dove le discussioni avvengono sotto forma di domande e risposte. Per il momento è solo in inglese, ma esiste la possibilità di localizzarlo in italiano.

Entrare in contatto con la comunità è molto facile, perché non c’è bisogno di nessuna introduzione. Basta iscriversi alle mailing list italiane o internazionali, o alla comunità LibreItalia su Google+. E’ buona norma studiare il comportamento del gruppo leggendo i messaggi prima di intervenire, per evitare gaffes, anche se normalmente non ci sono problemi.

La mailing list utenti e la community Google+ servono anche per chiedere aiuto. E’ inutile farlo scrivendo direttamente a una persona, anche se si trova la sua email online, perché non ci sono addetti al supporto ma solo volontari che condividono le proprie conoscenze.

Come segnalare un bug

Per segnalare i bug c’è uno strumento dedicato che si chiama Bugzilla. Farlo non è è un compito banale perché bisogna permettere agli specialisti di quality assurance di riprodurre il bug, fornendo una descrizione precisa del problema, e spiegando nei dettagli il processo che lo ha generato.

Un bug descritto in modo sommario (tipo “non funziona niente”) non è un bug, perché non è possibile verificare se il comportamento anomalo si ripete con altre versioni di LibreOffice e con altri sistemi operativi e se è legato a uno specifico comportamento dell’utente.

Gli eventi legati a LibreOffice

Le attività in Italia vengono gestite da Associazione LibreItalia ONLUS, che rappresenta la comunità italiana degli utenti LibreOffice. L’associazione, che ha circa 200 soci, è molto attiva nell’organizzazione e nella partecipazione a eventi di promozione del software libero e presenta nel blog un calendario costantemente aggiornato di eventi nazionali e internazionali.

Social LibreOffice

La community usa i social per comunicare. In misura maggiore è presente su Twitter e in misura minore Facebook. E’ usato anche Google+ per aggregare la comunità, che è sostanzialmente nuova rispetto al decennio di OOo, perché la comunità italiana di OOo si è schierata apertamente contro LibreOffice fino a morire insieme al progetto Apache OpenOffice.

5 errori da evitare nell’approcciarsi alla community

  1. La comunità non è un’azienda e non va trattata come tale
  2. La comunità non è né gentile né egregia né spettabile e non firma accordi di collaborazione e distribuzione
  3. La comunità sfrutta l’intelligenza condivisa, per cui è inutile fare sfoggio di competenze
  4. La comunità può insegnare molte cose, a partire da come ci si comporta nella comunità, ma difficilmente può imparare da un unico individuo
  5. La comunità dà solitamente più di quello che riceve purché ci si approcci nel modo giusto

3 dritte per contribuire al progetto

  1. Essere umili perché si troverà sempre qualcuno da cui imparare
  2. Essere pazienti perché le decisioni vanno prese sulla base del consenso
  3. Essere autonomi perché non c’è un capo che dice cosa fare

Perché entrare a far parte del progetto?

Per la voglia di divertirsi, indipendentemente dall’età, e per la voglia di imparare, sempre indipendentemente dall’età

Questo ci ha raccontato Italo Vignoli, uno dei papà (l’unico papà italiano) del progetto LibreOffice.

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