Mark Zuckerberg pianifica la sua Intelligenza Artificiale per il 2016: una novità?

Costruire una semplice intelligenza artificiale che possa aiutarmi ad eseguire le faccende di casa ma anche aiutarmi nel lavoro”: è questo il proposito per il nuovo anno del CEO di Facebook Mark Zuckerberg che in un post sul suo social network annuncia di voler costruire una specie di “Jarvis”, riferendosi all’intelligenza artificiale assistente di Iron Man, il famoso fumetto della Marvel reso ancora più popolare dalle recenti produzioni cinematografiche.

In dettaglio, sembra che Zuckerberg abbia intenzione di creare un sistema che, grazie alla voce, possa controllare tutta la casa: il CEO parla di regolazione della musica, delle luci, della temperatura, ma anche a riconoscere le facce degli amici quando suonano al campanello oppure se c’è qualche situazione che richiede attenzione nella camera dei propri cari; dal punto di vista lavorativo, l’intelligenza artificiale “mi aiuterà a visualizzare i dati in Realtà Virtuale come supporto nel costruire servizi migliori e condurre le mie aziende in modo più efficace”.

Quello che sembra un annuncio di una novità assoluta in realtà non lo è del tutto, almeno considerando le molte iniziative già in essere lato Facebook e non solo, proprio sull’intelligenza artificiale. Da tempo, infatti, Zuckerberg lavora cercando di sviluppare invenzioni nuove (basta prendere ad esempio internet.org) e quella che sembra essere una svolta verso servizi che esulano da Facebook in realtà è, secondo gli osservatori, perfettamente coerente con gli sforzi degli ultimi anni.

Proprio l’intelligenza artificiale era al centro di un investimento effettuato a marzo 2014: ben 4o milioni di dollari destinati a “Vicarious”(azienda specializzata in IA) insieme all’attore Ashton Kutcher a ed Elon Musk, il fondatore di Tesla. L’obiettivo che Vicarious si poneva era (e probabilmente lo è ancora) ambizioso: replicare la neocorteccia, ovvero quella parte del cervello umano che vede, controlla il corpo, capisce il linguaggio e sa fare i conti. Tradurre la neocorteccia in un codice per computer consente di avere un “computer che pensa come una persona, ma che non mangia o dorme” affermò all’epoca dell’investimento il co-fondatore di Vicaroius, Scott Phoenix.

Esattamente come Jarvis di Iron Man. Anche sul fronte della Realtà Virtuale, Facebook non sta certo muovendo ora i primi passi: l’ormai nota società di realtà virtuale “Oculus” fu acquisita dalla società sempre a marzo 2014: l’investimento fu una vera novità in quell’anno perché Oculus è un produttore di hardware, una (ex) start up che stava cercando di diffondere la realtà virtuale con i suoi occhiali Oculus Rift.

È bene dire però che l’annuncio sembra più un proposito personale per il nuovo anno, che un’azione della società, come se si trattasse di una sfida personale: “Codificare questo (l’IA) per me stesso potrebbe essere una sfida intellettualmente interessante”, conclude Mark nel suo post.

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