Accenture: smartphone e tablet giù nelle preferenze dei consumatori, device IoT faticano ad affermarsi

La crescita senza precedenti che ha caratterizzzato il mondo della tecnologia di consumo negli ultimi dieci anni è destinata ad arrestarsi avendo raggiunto, in molti comparti, la piena maturità. E’ quanto emerge da una recente ricerca condotta da Accenture “2016 Accenture Digital Consumer Survey” presentata in occasione dell’annuale appuntamento con il CES di Las Vegas. A leggere i numeri, e le conclusioni, del colosso non c’è da stare molto allegri: la vasta indagine che ha coinvolto 28.000 consumatori in 28 paesi sull’uso della tecnologia di consumo, rivela che la domanda degli utenti è rallentata, e di molto, quanto ad acquisto di smartphone, tablet e laptop.

E purtroppo, almeno al momento, i nuovi dispositivi abilitati dall’Internet of Things, non sono previsti avere una crescita sufficientemente rapida per compensare il declino delle categorie tradizionali. Prezzo, sicurezza e facilità d’uso rimangono gli ostacoli all’adozione di dispositivi e servizi dell’IoT con la sicurezza, spiega Accenture, che non è più solo “un fastidioso problema, ma una barriera in quanto i consumatori scelgono di abbandonare determinati prodotti e servizi in relazione ai problemi di sicurezza.” 

Tuttavia, il futuro, rassicura Accenture, non è tutto così buio ma bisognerà, avvisa le imprese, muoversi adesso per intecettare, lavorando su logiche di ecosistema, le esigenze del futuro essere umano connesso. Ecco alcuni dati di dettaglio.

Consumatori e smartphone

Solo il 48% dei consumatori prevede di acquistare uno smartphone nei prossimi 12 mesi, intenzione di acquisto che fa registrare un ribasso di 6 punti rispetto allo scorso anno, il primo calo da quando Accenture ha iniziato a fare questa indagine quasi un decennio fa. Il calo è stato particolarmente forte in Cina, dove si è passati dall’82% al 61%.
Alla base del mancato acquisto vi è la soddisfazione per il device attualmente posseduto (il 47%), segue la percentuale di chi ha comprato un device smart di recente (26%) e chi non può economicamente sostenere una nuova spesa (14%). Una piccola ma significativa quota, il 4% dei rispondenti, ammette che non vi sono nuove feature sui device in circolazione così attraenti da giustificare la sostituzione del telefonino già posseduto.

Accenture
Fonte Accenture

Consumatori e tablet

Allo stesso modo, l’indagine ha mostrato un calo di otto punti nelle intenzioni di acquisto per i tablet e un calo di sei punti per i computer portatili. In generale solo il 13% prevede di spendere di più per smartphone, tablet e laptop quest’anno rispetto allo scorso anno. Una battua di arresto significativa se si pensa che nel 2014 ben il 33% dei consumatori si era detto propenso a spendere di più del 2013. 

Consumatori e IoT

Anche se in crescita, i gadget per l’IoT non riescono, ovviamente, a colmare il gap e l’interesse per i wearable connessi mostra intenzioni di acquisto relativamente basse. Alla base di tali comportamenti vi sono una serie di fattori:

  • il prezzo è la barriera maggiore per l’acquisto di dispositivi IoT, con il 62% dei rispondenti che crede che tali dispositivi siano troppo costosi. Questa percezione è condivisa da diversi gruppi di età in diversi paesi: i mercati maturi sono solo leggermente meno preoccupati per il prezzo rispetto agli emergenti. Russia, Romania e Filippine segnano la più alta quota di consumatori per i quali il costo dei device IoT rappresenta una barriera all’acquisto.
  • i rischi per la sicurezza e la privacy sono diventati un nodo centrale per l’acquisto di device IoT da parte degli utenti: ben  il 47% del campione ha dichiarato che sono questi una barriera all’acquisto: i timori maggiori sono stati manifestati dai consumatori dell’Indonesia (60%), Sud Africa e Cina (entrambi 58%).
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Fonte Accenture

 Cosa fare?

E’ chiaro che uno scenario di questo tipo non può però bloccare le imprese che producono beni e servizi di questo tipo e Accenture suggerisce loro di ountare su value proposition, customer experience e costruzione di fiducia con i clienti per rispondere ai dubbi sulla sicurezza e privacy. In altre parole, spiegano alcuni osservatori, i consumatori sono pronti a comprare il prossimo grande device e le imprese non possono fare altro che proporne di nuove, spiegando perchè non dovranno temerle.

Sarà così?

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