3 milioni le PMI che investono su Facebook

PMI e Facebook: fidanzati ufficialmente

La notizia rimbalzata in questi giorni su agenzie, giornali e blog è che le piccole e medie imprese che investono attivamente su Facebook in tutto il mondo hanno superato i 3 milioni di unità. Raddoppiate in un solo anno, a conferma dell’interesse delle imprese per il sito in blu visto sempre più come strumento di business. Molto più numerose le aziende titolari di una propria pagina (50 milioni) per un totale di 43 miliardi di connessioni con gli utenti e più di 2,5 miliardi di commenti postati sulle pagine. Giustamente fuori dal conto (e fuori da ogni gioco, ndr) tutte quelle che hanno aperto un profilo al posto di una pagina, semplicemente per non aver ben compreso il funzionamento del social network.

E le PMI italiane?

Dei 3 milioni di inserzionisti attivi, più del 70% si trovano al di fuori degli Stati Uniti. La regione con il più alto tasso di crescita è il Sud Est Asiatico, ma l’Italia è tra i primi cinque paesi a crescere di più su base annua, insieme a USA, Brasile, UK, e Australia. Un dato apparentemente in controtendenza rispetto ai desolanti numeri del DESI, l’indice che misura il livello di competitività digitale dei paesi europei, in base al quale l’Italia è quart’ultima.
Più di un miliardo di persone su Facebook sono connesse come minimo a un’impresa a livello globale e, in Italia, l’87% ha almeno una connessione con una PMI.
Le aziende che intendono promuoversi attraverso Facebook possono contare nel nostro Paese su un bacino di oltre 22 milioni di persone connesse quotidianamente alla piattaforma, di cui 20 milioni da dispositivi mobili; numeri che al mese raggiungono i 27 milioni da desktop e i 25 milioni da mobile.

Da mobile è meglio?

Un ruolo importante in questa crescita esponenziale è rivestito dai dispositivi mobili, grazie ai quali le persone passano le giornate “always on”, dando l’opportunità alle imprese di restare sempre in contatto con i potenziali clienti e determinando un’esperienza d’uso totalmente nuova. A conferma di ciò il milione di inserzionisti che ha creato un annuncio direttamente da mobile e il fatto che i tre quarti delle pagine di PMI attive su Facebook vengono visitate dalle persone tramite dispositivi mobili.

Nuovi strumenti di promozione per le imprese

Visto che il numero di video postati per persona è cresciuto del 90% in Italia e, a livello globale, le visualizzazioni video quotidiane hanno raggiunto gli 8 miliardi, Facebook ha annunciato il nuovo tool Your Business Story, in grado di offrire alle aziende la possibilità di creare in modo semplice e immediato dei video che raccontino la propria storia di business.

Come commenta la notizia Facebook Italia?

colomboAver raggiunto il numero di 3 milioni di Piccole e Medie Imprese che investono sulla piattaforma per far crescere il proprio brand rappresenta per noi motivo di grande orgoglio, nonché un ulteriore stimolo nel continuare a impegnarci a supportare le aziende di tutto il mondo perché raggiungano i propri obiettivi di business”, ha commentato Luca Colombo, Country Manager Facebook Italia. “Il mercato in cui le PMI si muovono sta cambiando profondamente e questa evoluzione rappresenta una sfida che devono essere in grado di affrontare con gli strumenti adeguati. Ciò è ancora più vero in un ecosistema, come quello italiano, dove il tessuto imprenditoriale è costituito per la maggior parte da PMI su cui, nell’ottica di consolidare il nostro ruolo di partner strategico e di guida per il territorio, continueremo a investire poiché da loro dipende la crescita e la competitività dell’Italia”.

Una sfida per la competitività

micheli

Il fatto che l’Italia sia tra i paesi che crescono di più su base annua è particolarmente significativo”, afferma Alessandro Micheli, Presidente dei giovani imprenditori di Confcommercio e delegato Confcommercio per l’Innovazione. “Dimostra infatti che malgrado la situazione rappresentata da indici come il DESI le imprese italiane, e le PMI sono un elemento centrale del nostro tessuto imprenditoriale, si stanno finalmente avvicinando alle logiche della rete ed ai cambiamenti che tali logiche producono”.
Gli ostacoli sono molti – continua Micheli – di natura infrastrutturale, ma soprattutto culturale. I nostri imprenditori devono comprendere che la rete non è una opzione ma un passaggio obbligato per lo sviluppo. È per questo che, come Confcommercio, stiamo lavorando molto, anche con gli stessi operatori di settore come Facebook, Google o eBay: supportare le PMI nel percorso di avvicinamento agli strumenti di comunicazione on-line non è solo cambiarne la comunicazione, ma soprattutto aiutarle a comprendere come cambi il modo di fare business nell’era della digital transformation. L’obiettivo, per l’Italia, non può essere solo quello di recuperare il gap con le altre nazioni europee, ma deve essere quello di puntare sulle sue specificità per arrivare ad avere un ruolo di leadership. Una sfida difficile – conclude Micheli – ma proprio per questo stimolante”.

 

 

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