Twitter ha destinato un gran numero di azioni vincolate e premi in denaro ai propri dipendenti per prevenirne l’uscita dalla società: è quello che emerge da fonti del Wall Street Journal, che ha scritto che la mossa servirebbe proprio a prevenire la fuga dei talenti dalla società.
“Reclutare, sviluppare e mantenere i migliori talenti sono fattori critici per il successo aziendale ed una fonte di valore per gli azionisti di Twitter“, ha dichiarato la società in un comunicato. “La competitività, la leadership e la fiducia nella direzione intrapresa dalla società sono elementi chiave per attirare i talenti migliori. Stiamo investendo in tutti e tre i settori per assicurarci il mantenimento di questi dipendenti“.
A gennaio quattro dirigenti di Twitter hanno lasciato l’azienda e probabilmente non è stata una mossa che ha rasserenato i dipendenti, specialmente quelli più talentuosi, che probabilmente hanno già cominciato a guardarsi intorno. Nello specifico, ad andarsene sono stati il responsabile di sviluppo e progettazione Kevin Weil, il responsabile dell’engineering Alex Roetter, il capo delle risorse umane Brian Schipper e la responsabile dei rapporti con i media Katie Jacobs Stanton. A questi si aggiunge Jason Toff, a capo del servizio di condivisione video “Vine” di proprietà di Twitter, che in quella stessa nottata ha twittato il suo passaggio a Google, dove si occupa attualmente di realtà virtuale.
Dopo che le azioni di Twitter hanno cominciato a crollare vertiginosamente (andando al di sotto del valore dell’IPO), il social network deve cominciare a correrei ai ripari: la società ha anche offerto un premio che va dai 50.000 ai 200.000 dollari come incentivo per farli restare altri sei mesi o un altro anno.
La situazione finanziaria è sempre più grave: basta guardare i dati rilasciati per l’ultimo trimestre del 2015. L’utile per azione è stato di 16 cent e i ricavi si sono attestatati sui 710,5 milioni di dollari; numeri decisamente inferiori rispetto alle attese degli analisti e Twitter è calata del 12% nelle contrattazioni after hours. A pesare sui titoli sono state anche le stime sotto le attese per i ricavi per il primo trimestre, che si aggirano tra i 595 e i 610 milioni di dollari in termini di ricavi per i primi tre mesi dell’anno: Wall Street puntava a vedere una crescita almeno di 627,6 milioni di dollari, che però non c’è stata.
La crisi di Twitter continua e, come era prevedibile, comincia a farsi sentire anche dal punto di vista dei dipendenti che considerano l’ipotesi di spostarsi altrove.
(Foto di Andreas Eldh, CC 2.0)
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