L’antitrust dell’Unione Europea ha chiesto all’Irlanda di fornire informazioni più dettagliate sugli accordi fiscali siglati con Apple: si cercano eventuali aiuti illegali da parte dello Stato irlandese al colosso di Cupertino, che ha intenzione di aprire un nuovo data center proprio in quella zona.
La Commissione europea ha reso noto che l’Irlanda non ha risposto in modo sufficiente ai quesiti già posti dall’Unione Europea sulla questione e che si rende necessaria una nuova indagine per fare chiarezza sulla vicenda.
“L’Irlanda non ha risposto adeguatamente alle ultime richieste di informazioni della Commissione, da qui la decisione di inviare un avviso per richiedere i dati mancanti“, ha dichiarato il portavoce della Commissione Ricardo Cardoso in un comunicato riportato da Reuters.
Il dipartimento delle finanze irlandese sostiene invece di aver fornito risposte dettagliate all’UE, sottolineando come non ci sia nessun provvedimento imminente da parte della UE. “È semplicemente escluso che le autorità irlandesi abbiano cercato di dare a Apple qualche tipo di accordo fiscale speciale“, ha dichiarato un portavoce del dipartimento delle finanze dello Stato.
A sottolineare ancora la correttezza del colosso, ci ha pensato il vice presidente di Apple per le operazioni europee, Cathy Kearney, la quale ha dichiarato proprio martedì scorso in una audizione pubblica del Parlamento Europeo che la società di Cupertino ha pagato ogni centesimo delle sue tasse in Irlanda.
Non è la prima volta che l’UE indaga sull’Irlanda: già a settembre 2014 la Commissione Ue chiese all’Irlanda maggiori informazioni sui regimi fiscali considerati agevolati che avrebbe applicato ad Apple. Per Bruxelles tali esenzioni non rispettavano il principio di concorrenza, sostenendo che si trattava di aiuti di Stato illegali. Le accuse oggi sembrano rimaste le stesse in una guerra, intrapresa dalla UE, che punta a vederci chiaro.
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