Twitter e il limite dei 140 caratteri: cosa succede stavolta? Il punto

Twitter sempre più in crisi continua a cambiare: l’annuncio più recente riguarda la lunghezza dei tweet, che rimarrà di 140 caratteri, ma dal conteggio saranno escluse, ad esempio, le mention all’inizio dei tweet e i file multimediali; contrariamente a come è stato detto da diverse testate, i caratteri dei link a siti esterni saranno ancora conteggiati. Si tratta, in breve sostanza, di un nuovo tentativo di rendere il celebre social network più appetibile per gli utenti e più facile da utilizzare, dato che non arrivano nuovi iscritti e il suo (conseguente) andamento in borsa comincia seriamente a preoccupare sia investitori, che dipendenti e manager della stessa azienda.

Una prova della seria crisi che dura da parecchio tempo è che a marzo di quest’anno Twitter ha destinato un gran numero di azioni vincolate e premi in denaro ai propri dipendenti per prevenirne l’uscita dalla società; inoltre a febbraio, durante la dichiarazione dei guadagni, la società ha fatto sapere che il numero complessivo di utenti che ha effettuato l’accesso al social network site almeno una volta al mese si è fermato stabilmente a 320 milioni, esattamente lo stesso numero dei tre mesi precedenti e proprio questo sembra aver deluso le aspettative della borsa americana; infine, all’inizio dell’anno, Twitter ha visto l’addio di ben quattro manager di alto livello dell’azienda che, come ha dovuto chiarire il Ceo della società Jack Dorsey a gennaio, “hanno scelto di lasciare la compagnia”.

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Ma in dettaglio, cosa cambia realmente?

Quali sono le reali novità che Jack Dorsey sta mettendo in piedi per “rendere più facile creare conversazioni su Twitter”? Le novità non sono poche, specialmente per gli utenti storici che ormai sono abituati al alcune prassi, come il puntino all’inizio del tweet prima di un reply, ma procediamo con ordine:

  • GIF, immagini, video, sondaggi e citazioni non saranno più conteggiati all’interno dei 140 caratteri, i quali rimarranno a completa disposizione del testo del tweet; i link ai siti esterni, contrariamente a quanto sostenevano le voci di corridoio, tuttavia continueranno ad essere conteggiati;
  • Nei tweet di risposta l’username dell’utente (ad esempio “@EugenioMadda”) a cui si sta rispondendo non sarà conteggiato;
  • Gli utenti potranno retwittare se stessi e citare i propri tweet allo scopo di far emergere un vecchio post o aggiungere qualche considerazione a qualcosa che hanno già twittato in precedenza;
  • Il “puntino” all’inizio dei tweet non servirà più perché quelli che iniziano con una mention saranno visualizzati sia a tutti i follower di chi sta twittando, sia da tutti quelli di chi ha ricevuto il tweet.

Secondo il CEO si tratta di cambiamenti che faciliteranno la vita dell’utente, fornendo 24 caratteri più e togliendo regole non proprio immediate (come quella del puntino). Tuttavia, non tutte le reazioni a questi cambiamenti sono state positive e c’è chi pensa che la piattaforma si stia snaturando (TechCrunch in proposito scrive che “Twitter sta alterando le leggi della sua fisica”).

Il parere della rete e degli analisti

I cambiamenti sono stati seguiti, come sempre, da una serie di considerazioni da parte degli esperti e degli analisti del settore: Josh Costantine su TechCrunch ad esempio scrive che da questo momento in poi “la densità delle informazioni su Twitter sarà più diluita”; in altre parole “sarà più difficile leggere tutto il feed perché i contenuti saranno più lunghi, fino al 17% in più”. Questo vuol dire che in media leggeremo meno tweet ma più lunghi e questo potrebbe rappresentare un problema dato che “la magia di Twitter è il consumo accelerato di conoscenza concentrata”.

Il New York Times, nel riportare la notizia, ha chiesto il parere di Brian Blau, analista tecnologico per Gartner, il quale ha sottolineato che un’azione simile comporta dei seri rischi per Twitter, ma tuttavia si tratta di rischi necessari: “cambiare la natura dei tweet è pericoloso, dato che proprio questa ha attratto e mantenuto gli utenti fidelizzati”, eppure “per entrare nel mercato di massa e passare al livello successivo, la società ha bisogno di fare cambiamenti importanti.

Dai toni più duri e negativi è Chris Mills su BGR che scrive: “mentre Twitter si è preoccupato del layout e ha giocato con i limiti dei caratteri, Facebook ha portato agenzie di stampa di alta qualità ad interagire direttamente sulla sua piattaforma e ha dato il via ad un servizio di video in diretta che è partito con le interviste ad Obama. Io non sono un venture capitalist duro e puro, ma non credo che i retweet possano davvero aiutare Twitter in questa fase”.

In sintesi, se Dorsey cerca di ingraziarsi i mercati senza scontentare gli utenti, lo scetticismo dilaga tra le riviste di settore e gli analisti finanziari. Riuscirà Twitter a riprendersi dalla spirale negativa in cui è caduta? Segnali positivi, per adesso, non pervenuti.
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