Se c’è qualcosa che in questi anni i progetti di migrazione a software libero di successo hanno insegnato è che la comunicazione conta. Conta a tal punto che la si deve curare fin dal giorno 0 del progetto, fino alla sua fine, pianificando il come comunicare internamente le ragioni e le modalità di attuazione della migrazione oltre che il far sapere esternamente cosa si sta facendo e come si stanno portando avanti le diverse attività in programma.
Comunicazione interna rivolta al personale coinvolto nella migrazione, ma anche comunicazione esterna, che arriva alla carta stampata, all’on-line, ai social e che supporta il progetto perché tende ad evitare (non sempre in modo efficace) i ripensamenti, i passi del gambero di alcune Amministrazioni che magari decidono di migrare e alla prima difficoltà ci ripensano e acquistano licenze nel silenzio generale (o nell’indifferenza di molti che è a volte peggio del silenzio, ndr).
LibreDifesa ha iniziato il suo viaggio di progetto proprio con la comunicazione interna, fatta di:
- email a tutti i dipendenti della Difesa con l’illustrazione del progetto e una descrizione delle modalità di attuazione;
- creazione di uno specifico spazio sulla Intranet Archimede dedicato alla migrazione con news, materiali didattici, una versione di LibreOffice da poter scaricare su pen drive e installare a casa o sul proprio portatile;
- infografiche utili a rappresentare le diverse fasi del progetto o semplificare e sintetizzare le motivazioni della scelta.
Comunicare per coinvolgere l’obiettivo che il gruppo di progetto si è dato internamente e che arrivava anche dall’esperienza del progetto di migrazione a LibreOffice LibreUmbria.
Comunicare anche esternamente, con il coinvolgimento dell’associazione LibreItalia con cui la Difesa ha siglato un protocollo d’intesa, al fine di supportare il progetto e farlo conoscere a livello nazionale e internazionale.
Molti i magazine on line e cartacei che hanno ripreso la notizia della migrazione della Difesa italiana. Tante (più numerosi delle italiane, ndr) le testate internazionali che hanno annunciato la decisione della Difesa e che hanno ripreso l’intervista al generale Sileo in cui si rivelava l’entità del risparmio: dai 26 ai 29 milioni di euro. Una notizia con la N maiuscola insomma che Joinup, ZDNet e molti altri non si sono fatti sfuggire. Il far passare la notizia su diverse testate sicuramente è servito a supportare il processo di migrazione ma anche a far sì che altri Paesi e altre PA possano prendere esempio e magari riusare una buona pratica di progetto.
La televisione francese France Télévisions sta realizzando una puntata, che andrà in onda tra la metà di settembre e l’inizio di ottobre, dedicata alle Amministrazioni
pubbliche virtuose in Europa. Nella puntata sarà inserita una intervista al Capo di Stato Maggiore della Difesa che illustrerà l’iniziativa nell’ambito delle attività legate al Libro Bianco e un servizio televisivo presso il Comando C4 Difesa, con una intervista al generale Camillo Sileo, per approfondire gli aspetti tecnici e gestionali legati al processo di migrazione intrapreso dalla Difesa, mettendo in luce come questa rappresenti non solo un cambio di strumento ma una differente modalità di gestione orientata all’openness.
Cosa si fa dal giorno 0 alla fine del progetto? SI COMUNICA
Il far conoscere a chi è “oggetto” della migrazione il perché si sta migrando è fondamentale, come lo è l’aprirsi e pubblicare in modo trasparente le fasi individuate e il modo in cui a queste si sta dando attuazione. Perché la trasparenza paga. Sempre.
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