Dove trovare gli Hashtag per twittare di scienza

Cos’è esattamente un hashtag?” – mi ha chiesto una dottoranda proprio qualche giorno fa al termine di una lezione sul networking online – “Vuoi la risposta tecnica o quella operativa?” ho replicato, pregustando l’occasione di parlare di un argomento che mi sta molto a cuore. Lei, con mia grande soddisfazione, ha risposto: “Entrambe!”

Tecnicamente un hashtag non è altro che è un’etichetta testuale composta dal simbolo # (hash) e da una o più parole chiave (tag), che vengono scritte senza spazi, virgole, apostrofi o trattini e che chiunque utilizzi Twitter può comporre e usare a suo piacere.

Sul piano operativo, invece, un hashtag è un aggregatore di conversazioni che ci permette di identificare e catalogare tutti i tweet che parlano di un determinato argomento, raggruppandoli per consentire una rapida consultazione.

Che si segua un hashtag per tenersi informati sulle ultime novità in fatto di comunicazione scientifica (#scicomm), per confrontarsi o chiedere aiuto a una comunità di pari (#phdchat), per avviare un progetto partecipativo (#citizenscience), per seguire a distanza le sessioni di una conferenza, o per avviare una propria raccolta di conversazioni, il problema che tutti ci troviamo a fronteggiare è quello di trovare gli hashtag che ci servono.

Come cercare gli hashtag scientifici?

Il modo più semplice per verificare se esiste un hashtag attorno a una conversazione è quello di digitare nella casella di ricerca Twitter il relativo simbolo seguito dalle prime lettere di una parola chiave e scorrere i suggerimenti che l’applicazione ci propone.

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Tuttavia, questo metodo è ben lontano dall’essere perfetto e restituisce solo parte del gran numero di hashtag attivi per ogni argomento.

Per questo motivo sono nati una serie di servizi esterni, alcuni a pagamento alcuni parzialmente gratuiti come Hashtags o GetHashtags e Hashtagify che, oltre alla chiave cercata, elencano anche gli hashtag correlati. Ad esempio effettuando una ricerca con la chiave “Phd” si possono trovare gli hashtag: #phdchat, #phdlife, #phdchat, #phdadvice. #highered, #postdocs, #research, solo per citarne alcuni.

Inutile dire che questi servizi danno i risultati migliori nella versione a pagamento. La versione gratuita, per quanto utile, presenta importanti limiti, limiti che la comunità scientifica sta iniziando a superare con una serie di iniziative rese possibili dalla crescente collaborazione sviluppatasi proprio tra gli accademici che utilizzano Twitter.

Symplur

La prima di queste iniziative, in ordine cronologico di apparizione in rete, è Symplur, che archivia tutti gli hashtag dedicati alle tematiche della salute e della medicina.

Symplur rende gli hashtag ricercabili in ordine alfabetico, per categoria (tweet chat, conferenze, malattie), per frequenza d’uso e per popolarità. Per ogni hashtag vengono anche visualizzati gli utenti che lo utilizzano maggiormente e i più citati. Questo permette di capire chi ha un particolare interesse per un dato argomento o chi è considerato influente in materia dagli altri utenti; informazione non trascurabile per chi è alla ricerca di persone interessanti da seguire su Twitter o vuole iniziare a costruire la propria rete di relazioni per fare networking online.

Scihashtag

Il secondo progetto, Scihashtag, è nato da pochi giorni ed è ancora in beta, ma già sta riscuotendo moltissimo interesse nella twittersfera. Fondato da Elena (aka @biomug), una studentessa di dottorato il cui ambito di ricerca è proprio Twitter, il progetto raccoglie gli hashtag in uso in accademia e nella comunicazione scientifica, raggruppandoli per categorie. Attualmente l’archivio si compone di 5 aree tematiche – accademia, pubblicazioni, scienza, comunicazione scientifica e outreach – ognuna suddivisa in categorie di hashtag ricercabili in ordine alfabetico.

Il progetto è aperto, non ha fini di lucro ed è reso possibile dalla partecipazione di tutti coloro che suggeriscono nuovi hashtag da inserire in archivio. Se desiderate segnalare un hashtag potete farlo  attraverso l’apposita pagina o twittandolo direttamente a @biomug.

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