Cloud computing: traffico dati più che triplicato entro il 2020

Entro il 2020 il traffico IP verso cloud raggiungerà i 14,1 zettabyte (ZB) all’anno aumentando rispetto al 2015 di ben 3,7 volte, e andando a rappresentare il 92% del traffico dati.

Una maggiore attenzione delle aziende per l’agilità della produzione e i costi di ottimizzazione ha portato alla nascita e alla crescita dei cloud data center. I data center cloud riprendono cinque caratteristiche essenziali del cloud computing come elencati dal National Institute of Technology (NIST) ovvero: self-service on-demand, un ampio accesso alla rete, pool di risorse, rapida di elasticità o di espansione, e servizio misurato. L’industria IT ha in effetti trasformato nel recente periodo il cloud computing da tecnologia emergente a soluzione di networking scalabile e flessibile. Avendo a disposizione un ampio numero di implementazioni cloud a livello globale, gli operatori stanno ottimizzando le strategie di data center proprio per soddisfare le crescenti richieste di aziende e consumatori. Sebbene permangano ancora alcuni dubbi e preoccupazioni in relazione agli aspetti di sicurezza e all’integrazione con gli ambienti IT esistenti, la gamma dei servizi offerti dalle soluzioni cloud è in continua crescita.

cloud

Il Global Cloud Index

Il Cisco Global Cloud Index (2015-2020), giunto ormai alla sesta edizione, rileva quanto la rapida crescita del traffico verso cloud sia attribuibile non solo alla sempre più frequente migrazione verso architetture cloud, ma anche alla capacità di scalare rapidamente e supportare più workload rispetto ai data center tradizionali. Entro il 2020 queste infrastrutture rappresenteranno infatti il 47% dei server installati nei data center e sosterranno addirittura la maggioranza di tutto il traffico dei data center (il 53%).

La tendenza principale sembra infatti essere proprio quella che riguarda le infrastrutture attraverso la trasformazione di data center hyperscale: i Software-defined networking (SDN) e le network functions virtualization (NFV) stanno aiutando a rimodulare le architetture data center snellendo i flussi di traffico.

Lo studio CISCO permette per la prima volta di analizzare e quantificare proprio l’impatto degli hyperscale data center arrivando a stimare entro il 2020 una crescita di ben 5 volte superiore l’attuale utilizzo. Si prevede infatti che questi data center aumentino dall’attuale 259 (riferito al 2015) a ben 485: nei prossimi cinque anni quindi circa il 60% degli hyperscale data center globali integreranno soluzioni SDN/NFV e il 44% del traffico all’interno dei data center sarà supportato da piattaforme SDN/NFV (rispetto al 23% del 2015). Nel 2020, il traffico dei data center tradizionali raggiungerà 1.3 ZB all’anno, rispetto agli 827 exabytes (EB) del 2015 inoltre il 92% dei workload sarà processato da data center cloud rispetto all’8% processato da data center tradizionali.

Global cloud index
Fonte: Fonte Cisco Global Cloud Index (2015-2020)

Quali e quanti dati in cloud

Nel 2020 il 68% (298 milioni) dei workload cloud risiederà nei data center di cloud pubblico, rispetto al 49% (66,3 milioni) attuali (35% CAGR 2015-2020); mentre il 32% (142 milioni) risiederà nei data center di cloud privato, rispetto all’attuale 51%.

Tra cinque anni la capacità di archiviazione installata nei data center crescerà fino a 1,8 ZB raggiungendo una crescita di circa cinque volte superiore rispetto al 2015 che era relativa ai 382 EB. Il totale globale della capacità di data storage nei cloud data center rappresenterà l’88% della totale capacità di storage DC rispetto al 64.9% del 2015. A livello mondiale, i dati archiviati nei data center quintuplicheranno nel 2020 raggiungendo i 915 EB, 5,3 volte (un CAGR del 40%) tanto i 171 EB del 2015.

Gli impatti sul mercato

Con una maggiore virtualizzazione dei data center, gli operatori cloud sono in grado di ottenere una maggiore efficienza operativa; al contempo questa flessibilità offre una sempre più ampia varietà di servizi per le aziende e per i consumatori fornendo performance ottimali.

Nel report sono state elaborate alcune previsioni degli impatti sul mercato legati alla crescita dei servizi cloud sia in termini di business per le aziende che di consumi. I business workload, ad esempio, cresceranno di 2,4 volte rispetto al 2015 malgrado la loro quota generale di data center workload diminuirà dal 79 al 72% entro il 2020. Anche i consumatori workload cresceranno ad un ritmo sostenuto sebbene raggiungendo percentuali minori: entro il 2020, i consumer workload rappresenteranno il 28% (134,3 milioni) dei data center workload totali, rispetto al 21% (38,6 milioni) del 2015.

Nello stesso periodo i database/analytics/Internet of Things (IoT) workload rappresenteranno il 22% dei business workload totali, rispetto al 20% del 2015. In riferimento al mercato dei consumi video e social networking guideranno la crescita dei consumer: i workload relativi al video streaming rappresenteranno entro il 34% del totale rispetto al 29% attuale; i workload relativi al social networking rappresenteranno il 24% del totale dei consumer workload, rispetto al 20% del 2015; i search workload rappresenteranno il 15% del totale dei workload consumer, rispetto al 17%. Nel 2020, il 59% (2.3 miliardi di utenti) dei “consumatori” di Internet utilizzerà soluzioni di personal cloud storage rispetto al 47% (1.3 miliardi di utenti) nel 2015. Entro il 2020, il traffico consumer di cloud storage per utente raggiungerà i 1.7 GB al mese, rispetto ai 513 MB al mese attuali.

Cloud in Italia

In Italia – afferma Bruno Pierro, Cloud Leader di Cisco Italiastiamo vedendo un fenomeno molto forte dell’adozione dei servizi cloud, come esposto anche nella ricerca dell’Osservatorio Cloud del Politecnico di Milano, che confermava già a giugno la forte crescita del cloud nel nostro Paese. Ciò che riscontriamo in Cisco è di fatto un’adozione del cloud è sempre più ibrida e la componente servizi applicativi (SaaS) come driver di crescita. Il cloud ormai non rappresenta più solo uno strumento che aumenta l’efficienza operativa, ma ha un impatto diretto sul business, oggi più di ieri, visto che il mondo è multicloud e ormai le applicazioni sono al centro di tutte le operazioni. Ma il percorso verso il cloud è anche un cammino che si realizza per step, e i nostri clienti sono in fasi diverse di adozione del cloud, ciò dipende dagli obiettivi, dalle sfide e dalle opportunità di ciascuno

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