Software Defined Networking: quali opportunità?

Uno studio realizzato di recente da IHS afferma che il mercato del Software Defined Networking (SDN) subirà, entro il 2019, una crescita 15 volte superiore rispetto allo stato attuale.  SDN è un paradigma che promette di trasformare i network tradizionali in piattaforme flessibili e intelligenti per rispondere in tempo reale alle esigenze di larghezza di banda e alla natura dinamica delle moderne applicazioni. Una rete flessibile e programmabile di cui si ritiene che il protocollo di comunicazione standard OpenFlow possa rappresentare un fattore abilitante poiché consente il dialogo tra il controller centrale e gli apparati di rete. Tutta l’architettura di networking viene ristrutturata in ottica software per migliorare la gestione e la flessibilità della rete, attraverso opportuni livelli di astrazione allo scopo di personalizzare le operazioni di networking a supporto dei diversi servizi cloud.   

Il Software-Defined Networking nasce come sviluppo collaterale della crescente virtualizzazione che ha portato a una trasformazione sostanziale delle architetture di Rete e dei criteri di gestione, volendo rendere i nodi della rete (come router e switch) programmabili attraverso specifici livelli di astrazione e uso di interfacce di controllo (API). L’SDN oltre a consentire una gestione dinamica della rete ha il vantaggio di non essere una soluzione proprietaria e consentire così agli utenti una integrazione in qualsiasi ambiente.

I vantaggi di business tangibili sono da rilevare nella maggiore sicurezza, flessibilità e personalizzazione nella configurazione della rete oltre che nell’incremento di automazione e concomitante riduzione delle spese operative.

Quali gli sviluppi delle reti?

Negli ultimi anni sono cambiate le esigenze riferibili alle reti: le aziende grandi e piccole hanno in molti casi vari siti di filiali a cui gli utenti devono poter accedere rapidamente e in modo semplice. L’esplosione dei dispositivi mobili e dei contenuti, la virtualizzazione dei server e l’avvento dei servizi cloud hanno portato alla esigenza di riesaminare le architetture di rete tradizionali. Gli utenti spingono per un accesso ai contenuti aziendali e alle applicazioni da qualunque luogo, in ogni momento e con qualsiasi dispositivo generando un’inevitabile richiesta alle infrastrutture e alle risorse It di maggior sicurezza, velocità, disponibilità e controllo. In questo quadro, la migrazione verso il software-defined-everything continuerà anche quest’anno e alcune delle maggiori innovazioni sul mercato del networking saranno rappresentate proprio dal Software Defined Networking (SDN), dalla Software Defined Wide Area Network (SD-WAN), e dal Software Defined Data Center (SDDC).

Nella ricerca IHS si legge che il mercato legato a SDN passerà dai 781 milioni di dollari del 2015 a 13 miliardi di dollari entro i prossimi 14 anni e che gli ambienti di test aziendali diventeranno reali implementazioni produttive nel corso del 2017.

Cisco e Software Defined Networking

Cisco, che fornisce servizi e tecnologie SD-WAN da diversi anni offrendo funzionalità di routing e altri servizi avanzati, ha annunciato di recente l’acquisizione di Viptela Inc. proprio al fine di supportare i clienti nella gestione delle reti consentendo una riduzione dei costi WAN e miglioramento della sicurezza.

Dal 2012 Viptela sviluppa soluzioni con approccio cloud-first e SD-WAN, offrendo l’opportunità ai clienti di gestire centralmente la rete WAN con una visualizzazione in tempo reale utile anche a monitorare la salute della propria rete e migliorare la connettività.

La rete che collegava le sedi e le filiali con il quartier generale e le postazioni con Internet è un ricordo del passato” – afferma Alberto Degradi, infrastructure architecture leader Cisco. “Oggi la rete è fondamentale per connettere innumerevoli dispositivi mobile, oggetti e applicazioni, tra loro e con il web. Per questo motivo gran parte delle organizzazioni IT deve riuscire a destreggiarsi tra l’ampiezza e la complessità delle proprie reti, o ancora meglio ripensare le architetture di rete senza sovraccaricare la connessione e rispondendo alle problematiche di sicurezza. Risulta oggi più che mai indispensabile un sistema di orchestrazione delle risorse di rete per consentire la gestione e l’automazione dell’infrastruttura. Recentemente abbiamo svolto un’indagine a livello globale da cui sono emerse previsioni positive, secondo cui nel corso dei prossimi due anni l’adozione di reti moderne e automatizzate triplicherà. Tuttavia, la stragrande maggioranza delle reti odierne è stata progettata solo per fornire connettività veloce e affidabile. Si tratta di reti tradizionali che faticano a combattere le complesse minacce informatiche, nonché a stare al passo con le attuali esigenze dei dipendenti che hanno bisogno di lavorare ovunque si trovino, utilizzando dispositivi IoT e nuove applicazioni cloud. Per questo motivo gran parte delle organizzazioni IT deve riuscire a destreggiarsi tra l’ampiezza e la complessità delle proprie reti, o ancora meglio ripensare le architetture di rete senza sovraccaricare la connessione e rispondendo alle problematiche di sicurezza“.

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