10 modi per migliorare la qualità della vita (e del lavoro) in azienda

Negli ultimi 3 anni il 40% dei lavoratori intervistati, secondo uno studio condotto dall’Institut Think pour l’Institut Great Place to Work, sostiene di sentirsi demotivato sul lavoro, con picchi che raggiungono il 70-80% in contesti particolari.

Se si considera che la mancanza di motivazione impatta negativamente sulle prestazioni aziendali, vanno sicuramente analizzati i fattori cosiddetti demotivanti, individuati in qualità della vita al lavoro scadente, mancanza di riconoscimento per gli sforzi lavorativi profusi, scarsa capacità di leadership e di capacità relazionali dei vertici aziendali, problemi personali del lavoratore, del capo o dei colleghi, mancanza di promozioni, benefit o scarsità del compenso, incapacità di identificarsi nel sistema organizzativo, cambi di mansione e di orario, modalità di svolgimento del lavoro e ambiente fisico.

Lo psicologo Victor Vroom arrivò a definire una formula matematica della motivazione in questo modo: MOTIVAZIONE = VALENZA X ASPETTATIVA

La motivazione, dunque, sarebbe il risultato della correlazione tra la valenza, ossia l’importanza che una persona dà al conseguimento di un obiettivo, e l’aspettativa, cioè la probabilità riconosciuta dalla persona di conseguire l’obiettivo stesso.

Come fare allora per migliorare l’ambiente di lavoro e far ritrovare pertanto la motivazione?

Sodexo, società che dal 1974 in Italia offre specifici servizi mirati a incrementare la qualità del lavoro, ha individuato in un ebook dal titolo “Qualità della Vita in Azienda, Motivazione e Welfare: gli elementi chiave del futuro di una PMI Italiana” 10 modi per favorire il benessere in azienda.

Offrire orari flessibili. In un momento in cui sempre più importanti in azienda sono diventate flessibilità, efficienza e innovazione, fossilizzarsi su orari di lavoro rigidi rischia di diventare più un limite che una risorsa. Flessibilità non significa certo stravolgere il modus operandi in azienda, ma dare la possibilità di rimodulare la giornata  lavorativa standard e sperimentare – dove possibile – alcuni meccanismi di telelavoro che possono favorire in particolare la conciliazione con la cura della famiglia e aumentare così il livello di qualità della vita.

Mettere a disposizione strumentazione professionale che faciliti il lavoro. Fornire ai lavoratori strumenti nuovi, professionali, efficienti, significa metterli nella condizione di lavorare meglio, senza perdite di tempo e senza frustrazione oltre che responsabilizzarli verso un  uso consapevole e rispettoso della strumentazione aziendale.

Riconoscere e premiare. Il riconoscimento dell’attività svolta è una leva importante per la motivazione, come lo è una eventuale ricompensa per un lavoro svolto nel modo migliore possibile. Identificare, attraverso un’attenta attività di monitoraggio del lavoro, e valorizzare in maniera esplicita i comportamenti virtuosi aiuta a migliorare il clima aziendale.

Preparare e comunicare percorsi di carriera. La prospettiva dell’avanzamento di carriera diventa un incentivo nel momento in cui il lavoratore percepisce il fatto che il lavoro viene monitorato e soprattutto vengono delineati in modo chiaro percorsi di carriera, riconosciuti come premio per l’impegno costante.

Favorire la mobilità sostenibile. Nel bilancio della giornata lavorativa non si conteggiano soltanto le ore passate in azienda, ma anche quelle necessarie a raggiungere il posto di lavoro. Per aumentare la qualità del lavoro, pertanto, è necessario ad esempio agevolare o farsi carico della gestione del car sharing tra i dipendenti, fornire ai lavoratori strumenti di agevolazione della mobilità e adottare soluzioni che sempre mettano in primo piano il rispetto dell’ambiente.

Essere di supporto alla famiglia. Qualunque sostegno alla conciliazione lavoro-famiglia aiuta a migliorare il benessere del lavoratore. Flessibilità di orari, possibilità di rimodulazione del proprio contratto (part-time), baby-sitting o asilo aziendale sono solo alcuni esempi di misure di questo tipo, rese possibili anche dalle novità introdotte ai programmi Welfare dalla Legge di Bilancio 2017.

Predisporre programmi welfare e assicurazioni integrative. Migliorare l’esperienza di lavoro  e l’attrattività di un’impresa significa anche predisporre una serie di soluzioni personalizzate che supportino il lavoratore nella sua vita a 360 gradi in termini di gratificazioni e aumento del potere di acquisto. Questo porta a vantaggi in termini di soddisfazione e, di conseguenza, di miglioramento delle performance del lavoratore.

Contribuire a una dieta sana e bilanciata. Stili di vita corretta partono dall’alimentazione, troppo spesso trascurata nei luoghi di lavoro. Ad esempio i buoni pasto, uno dei benefit più apprezzati dai dipendenti e dagli imprenditori stessi, anche grazie ai connessi vantaggi fiscali, permettono al collaboratore di alimentarsi più correttamente e risparmiare andando ad aumentare la soddisfazione complessiva.

Organizzare momenti conviviali. Feste ad esempio legate a risultati aziendali raggiunti, ma anche pause collettive, pranzi e cene sono occasioni per rafforzare lo spirito di gruppo di un team che, per funzionare, ha bisogno di remare nella stessa direzione. Momenti di convivialità favoriscono inoltre la reciproca conoscenza e quindi la collaborazione tra le persone.

Facilitare la vita al di fuori dell’azienda. L’introduzione in azienda ad esempio di una figura di “concierge aziendale”, che permetta di supportare i collaboratori nelle incombenze della vita al di fuori della propria professione è un servizio molto apprezzato e totalmente defiscalizzato che contribuisce a innalzare il livello qualitativo della vita lavorativa.

 

L”eEbook gratuito su come migliorare la qualità della vita lavorativa in azienda scaricabile qui.

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