Le mie origini sono contadine, i miei bisnonni lo erano, mio padre era laureato in agraria e io sono nato, cresciuto e tuttora abito in Umbria, il cuore verde d’Italia.
Questo non fa di me un esperto in agricoltura, ma la situazione mondiale di sovrappopolazione, di inquinamento dilagante, di fame, ci costringono a trovare soluzioni che rispondano in modo corale alle sfide di questo secolo.
Sembra incredibile che l’umanità occidentale, che nel secolo scorso ha lasciato in massa le campagne per migliorare la propria condizione sociale nelle città, debba guardarsi indietro e tornare al punto di partenza, ma la realtà è che il ritorno alla terra, accompagnato dalla più moderna tecnologia, potrebbe salvare il nostro pianeta.
La popolazione mondiale è in crescita costante, le terre adatte a uso agroalimentare (agrifood) sono limitate, si rende quindi necessario ottimizzare le colture, ma senza impattare in modo negativo sull’ambiente. Le soluzioni proposte nei tre talk scelti per questo argomento vanno dall’utilizzo della genetica vegetale, all’uso di computer del cibo all’imitazione del comportamento di piante speciali.
Non mi resta che farmi da parte: l’argomento deve essere affrontato da chi conosce a fondo la materia e si è fatto le giuste domande alle quali rispondere, impegnandosi seriamente nella salvezza dell’umanità.
Il primo intervento è affidato a Pamela Roland, ricercatrice e genetista della Davis University of California, promotrice dell’agricoltura sostenibile utilizzando le tecnologie più appropriate, vuole dimostrare che il miglioramento genetico è una componente fondamentale per nutrire il mondo senza distruggere ulteriormente l’ambiente.
Il suo talk registrato a TED2015 dura quasi 18 minuti, compreso il breve dibattito con Chris Anderson che cerca di approfondire un tema molto controverso. È stato filmato a marzo 2015. Il titolo tradotto del talk è: Il caso per ingegnerizzare il nostro cibo.
In un talk che apre gli occhi, descrive la sua ricerca decennale di isolamento di un gene che permette al riso di sopravvivere a alluvioni prolungate, cerca di dimostrare come il miglioramento genetico dei semi abbia salvato la coltura della papaia Hawaiana negli anni ’90 e fa notare che la genetica moderna è talvolta il metodo più efficace per promuovere un’agricoltura sostenibile e migliorare la sicurezza alimentare per la popolazione in crescita del nostro pianeta.
Il secondo intervento è affidato a Caleb Harper, principale investigatore e direttore dell’Open Agriculture Initiative (OpenAG) del MIT Media Lab. Guida una crew di ingegneri, architetti, urbanisti, economisti e scienziati delle piante nell’esplorazione e nello sviluppo di sistemi agricoli urbani ad alte prestazioni.
Il suo talk, registrato al TEDGlobal Geneva 2015, dura quasi 16 minuti, è stato filmato a dicembre 2015. Il titolo tradotto del talk è: Questo computer crescerà il vostro cibo in futuro.
Nel suo intervento Caleb ci spiega come vuole cambiare il sistema alimentare mettendo in contatto i coltivatori con la tecnologia. Oggi in tutto il mondo un’immensa rete analogica si occupa di inviare e ricevere cibo, domani grazie ai “computer del cibo” si potranno inviare e ricevere informazioni sul cibo e tanto basterà.
Lultimo intervento è affidato a Jill Farrant, professoressa di biologia molecolare e cellulare presso l’Università di Città del Capo (UCT) in Sud Africa, oltre che leader nello sviluppo di colture resistenti alla siccità per nutrire le popolazioni in climi aridi.
Il suo talk registrato al TEDGlobal Geneva 2015 dura quasi 14 minuti e, partendo dallo studio del mondo delle piante di resurrezione, si domanda: si può coltivare cibo pieno di sostanze nutritive al chiuso, in qualunque parte del mondo? Il titolo tradotto del talk è: Come far sopravvivere le colture senza acqua?
Il cambiamento climatico tendente alla siccità e il considerevole aumento della popolazione mondiale ci indurranno a nutrire un maggior numero di persone, utilizzando terreni difficilmente coltivabili. Jill cerca di comprendere i segreti delle piante di resurrezione vegetali super-resilienti che apparentemente ritornano in vita dopo la morte. I suoi studi potrebbero permettere la coltivazione di cibo in un mondo sempre più caldo e asciutto.
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