Il settore delle tecnologie geo-spaziali (Geo-ICT) sta attraversando una trasformazione epocale. Oggi non è più limitato al solo dominio geomatico, ma coinvolge molti altri campi ICT che utilizzano dati georeferenziati e mappe geo-spaziali, con un costante, esplosivo aumento di nuovi prodotti e servizi, nonché la possibilità di migliorare o reingegnerizzare i processi aziendali. Il valore e l’utilità risultanti per l’economia e la società attraverso l‘industria geo-spaziale è stimata in oltre 500 miliardi di dollari nel mondo, e i vantaggi della geografia digitale e della dimensione spaziale vengono sempre più apprezzati dai cittadini a livello globale, in una forma o nell’altra.
Tenendo conto delle politiche di Open Government (trasparenza, partecipazione, collaborazione) e dei relativi effetti della rivoluzione geo-spaziale, riteniamo doveroso ed importante dispiegare iniziative divulgative incentrate sullo sviluppo di competenze geo-digitali. Infatti, la definizione di nuovi profili professionali nel settore geo-spaziale – Geographic Information Manager (GIM) e Geographic Knowledge Enabler (GKE) per esempio – può consentire a smart city e comunità di diventare anche “spazialmente abilitati”. Ad esempio, l’acquisizione di capacità e competenze geo-spaziali consente ad amministrazioni pubbliche di promuovere/utilizzare sia lo sfruttamento del valore dei loro dati al di fuori delle proprie “mura” (inside-out open innovation) che all’espansione della loro base di conoscenze attraverso l’integrazione di risorse esterne, quali i cittadini, PMI, organizzazioni no-profit, ecc. (outside-in open innovation).
Su questa base ci accingiamo pertanto a mettere in cantiere questa nuova vision che iniziamo ad illustrare prendendo spunto dalle recenti affermazioni dello psichiatra Francesco Bollorino. Il ragionamento articolato, sebbene indirizzato ai propri colleghi, è tutt’altro che limitato ai confini medico-specialistici, anzi lo riteniamo di valore universale e generalizzabile con fruttuose analogie per altri ambiti professionali e sociali.
“Noi [popolazione del XXI secolo, NDS] ci ritroviamo ad avere contatti e relazioni sociali una volta totalmente impossibili. E sempre di più accade, anche in maniera fisiologica, che le conoscenze nascano in Rete e magari escano dalla Rete: ma possano rimanere anche solo virtuali”.
E ancora:
“Non è che, siccome le relazioni umane hanno anche degli aspetti dolorosi, una ferita virtuale in un rapporto emozionale con l’altro, da noi, sia meno doloroso di una ferita reale. Questo fa parte della fisiologia della vita; però questi sono aspetti di estrema importanza, di cui in qualche maniera come terapeuti dobbiamo tenere conto, perché i nostri pazienti continueranno sempre di più a portarci contributi di tal fatta. E noi non possiamo essere impreparati ad ascoltarli, senza viverli come necessariamente patologici, perché esiste anche una fisiologia dell’uso degli strumenti dell’App Ecosystem, dell’App Economy”.
Come si possono preparare gli operatori della salute mentale alla trasformazione della società in cui viviamo, secondo Bollorino? Approfondendo questi argomenti, certamente, ma anche “sporcandosi le mani”, ossia usando tali strumenti, per capire meglio …
“… ciò che i pazienti ci portano; perché – virtuale o reale che sia – ciò che importa ai nostri pazienti sono i sentimenti, il dolore, l’angoscia che loro provano nel loro animo. E se questa angoscia è mediata anche attraverso il virtuale, è compito nostro riuscire a decodificarla e a restituire qualcosa di positivo e terapeutico a chi ci viene a chiedere aiuto”.
A partire da queste riflessioni, vogliamo affrontare dopo questo primo post i temi della “rivoluzione” Geo-ICT, provando ad approfondirli con atteggiamento equilibrato rispetto alle posizioni estreme: fede cieca e incondizionata nel progresso tecnologico versus pessimismo – quando non paura – nei suoi riguardi.
Da un lato, un tale quadro offre grandi opportunità per il miglioramento dello stile di vita dei cittadini, delle imprese, delle istituzioni e – da non sottovalutare – un supporto concreto e tangibile al raggiungimento dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile (sustainable development goals, SDG). D’altra parte, onde capitalizzare i vantaggi e gli effetti positivi della rivoluzione geo-digitale nella vita di tutti i giorni, riteniamo opportuno contribuire alla divulgazione e alfabetizzazione geo-digitale di quanti più stakeholder possibile, tenendo anche conto di importanti questioni emergenti, quali quelle riguardanti la privacy e la sicurezza.
Il nostro scopo è proporre e approfondire argomenti – che riteniamo ancora poco dibattuti, almeno in Italia – legati alla “Rivoluzione Geo-digitale”, cercando di approfondire in che misura la trasformazione digitale della cartografia e la pervasiva diffusione delle tecnologie geospaziali in molti altri settori dell’ICT – sospinta dal dirompente sviluppo della Rete oltre il dominio della geomatica – abbiano già cambiato (riteniamo in meglio) il contesto della nostra vita e siano destinate a incidervi ancor più in futuro, in maniera tutta da scoprire e comprendere.
Come cittadini, prima ancora che operatori del settore ICT, siamo convinti che i nostri sforzi e le nostre iniziative debbano essere guidati dall’assunzione del paradigma dello sviluppo sostenibile, applicato nelle sue tre direttrici: economia, ambiente e società. In altri termini, terremo sempre presenti i citati obiettivi stabiliti dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e a questi ci riferiremo ogniqualvolta sarà appropriato chiedersi se e come l’argomento trattato contribuisca – o possa meglio contribuire – al raggiungimento degli obiettivi 2030.
Terremo a mente a riguardo il consiglio di Bollorino ai suoi colleghi relativamente all’App Economy. Cercheremo di comprendere meglio ed illustrare gli effetti dell’uso di questi strumenti su noi stessi; come questi, facendoci vivere tra virtuale e reale, modificando la nostra percezione dello spazio e del tempo, inducano cambiamenti al nostro stile di vita, nel bene e nel male.
Per i prossimi mesi abbiamo programmato interventi tecnico-specialistici, a cui alterneremo post su argomenti applicativi “verticali”, più orientati a declinazioni “cross-settoriali” per applicazioni di mercato più o meno consumer. Ci riproponiamo anche di presentare testimonianze autorevoli di esperti per approfondimenti su specifici argomenti. Saremo altresì lieti di ricevere contributi dalla comunità di Tech Economy per avviare un dibattito aperto e inclusivo sui temi della Rivoluzione Geo-digitale. Vorremmo contribuire all’incremento di consapevolezza dei valori e ruoli che il settore geo-spaziale può avere per la crescita e sviluppo socio-economico in ottica innovativa delle nostre comunità.
Tratteremo nei prossimi mesi vari aspetti della Geo-Spatial Revolution, mostrando come l’iniziale specializzazione di nicchia relegata agli operatori del settore stia cedendo il passo all’utilizzazione di massa per il miglioramento della qualità della vita, ad esempio applicazioni della geo-referenziazione alla sanità / telemedicina, sicurezza e inclusione sociale, valorizzazione dei Beni Culturali, ecc.
Vi aspettiamo, quindi, il 15 di ogni mese con la Rivoluzione Geo-Digitale!
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