Tanti Registri, il nostro Registro: un laboratorio permanente di R&D

24 novembre. Una data importante per tutti noi di Registro.it: non solo perché ricorre il trentennale del primo nome a dominio .it registrato ma anche perché questo appuntamento ci permette di fermarci e raccontare anche ai non addetti ai lavori cosa facciamo all’interno di questo organismo.

Con sede presso l’IIT (Istituto di Informatica e Telematica) del Cnr di Pisa, Registro.it ha ricevuto nel dicembre 1987 da IANA (Internet Assigned Numbers Authority) l’incarico di assegnare i nomi a dominio .it, divenendone di fatto “l’anagrafe”. Solo attraverso Registro.it è oggi infatti possibile richiedere, modificare o cancellare uno o più domini .it.

Ma Registro.it non è solo questo. Sono arrivato al CNR nel 1990 e nell’unità che dirigo, Servizi Internet e Sviluppo Tecnologico, lavorano circa 30 persone che si occupano dello sviluppo e dell’innovazione del Registro, della gestione dei sistemi e del datacenter, dell’infrastruttura di rete, dell’helpdesk tecnico ai Registrar e di tanti altri progetti di R&D.

Nel fare tutto questo ovviamente non siamo soli: tutti i Registri europei, e non solo, fanno parte dell’associazione CENTR con sede a Brussels (Council of European National Top-Level Domain Registries), il cui scopo è far incontrare i rappresentanti dei vari Registri al fine di armonizzare le attività e migliorarne i rapporti. Nel nostro lavoro ci atteniamo alle raccomandazioni dell’IETF (Internet Engineering Task Force), un gruppo aperto di tecnici, ricercatori e geniacci che definisce gli standard della rete internet con la missione di farla funzionare ed evolvere al meglio, producendo documenti tecnicamente rilevanti e considerati, di fatto, degli standard, i cosiddetti RFC –Request for Comments- che indirizzano il modo in cui le persone disegnano e gestiscono la rete e i suoi servizi. L’IETF è uno dei working group di ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), l’organismo non-profit che si occupa del coordinamento, a livello internazionale, della gestione dei root server (i nameserver che sono alla base del funzionamento del DNS), della delega dei Registri di livello nazionale (ccTLD) e generali (gTLD), oltre ad occuparsi della sicurezza, dell’interoperabilità e della stabilità della rete a livello internazionale. E per questo, avremo l’onore di ospitare il Vice Presidente di ICANN Jean Jacques Sahel proprio in occasione dei festeggiamenti per il trentennale il 24 novembre a Milano.

I Registri di tutto il mondo, siano essi Registri nazionali ccTLD –country code Top Level Domain- come il .it, o Registri generali gTLD –general Top Level Domain- come il .com, seguono pertanto procedure abbastanza consolidate, implementano sistemi di registrazione di tipo sincrono, quasi del tutto automatizzati, e si basano su protocolli standard come l’EPP (Extensible Provisioning Protocol). Tuttavia i regolamenti di assegnazione dei domini e le linee guida tecniche, di risoluzione delle dispute, ecc. possono variare da paese a paese. E, nell’ambito della propria autonomia, è possibile dare vita anche ad altre attività. Noi di Registro .it in questi 30 anni, grazie alla mentalità scientifica che ci deriva dall’appartenere al più grande ente di ricerca italiano, il CNR, ci siamo sempre dedicati anche all’innovazione, alla sperimentazione e alla ricerca.

Uno dei progetti più importanti a cui stiamo lavorando riguarda la sicurezza della rete e il sistema DNSSEC: come sappiamo il DNS (Domain Name System) è il sistema che permette la risoluzione da nome a indirizzo IP. Bene, il DNSSEC è un protocollo di sicurezza che garantisce che una certa informazione ottenuta sia effettivamente associata al nome ricercato, grazie a un sistema di nameserver che si autenticano tra di loro. Basandoci su algoritmi a chiave pubblica e privata abbiamo implementato questo nuovo protocollo che è stato attivato nel .it l’8 novembre scorso.

Sempre sul fronte sicurezza, nel 2012 abbiamo lanciato un progetto che punta a migliorare la resilienza dei Registro e l’affidabilità dei servizi che esso offre: si tratta dell’infrastruttura DNS Anycast di Registro.it che, in sostanza, prevede di “dislocare” nei cosiddetti “Internet Exchange Point” – IXP – presenti a livello globale, alcuni servizi ritenuti fondamentali per il funzionamento del Registro. Ad oggi, oltre a quanto presente nel nostro datacenter di Pisa, abbiamo attivato servizi negli IXP di Roma, Milano, Francoforte, Amsterdam, Londra, Stoccolma, Toronto e New York. A breve attiveremo Los Angeles e Hong Kong, poi Sidney, San Paolo e Tokyo. Reindirizzando il traffico verso l’infrastruttura più vicina, quando qualcuno interroga Registro.it da qualunque parte del mondo, i tempi di risposta si riducono, si distribuisce il carico delle richieste, l’infrastruttura diventa più resistente agli attacchi. In casi di malfunzionamento dovuti ad eventi accidentali e calamità naturali, il Registro.it dispone di un servizio di disaster recovery. Siamo tra i pochi Registri al mondo ad aver raggiunto un simile risultato.

Un altro progetto sperimentale riguarda i Distributed Ledger: con il dilagare del fenomeno blockchain, ci siamo infatti chiesti se questa tecnologia non potesse essere applicata anche al nostro Registro e con quali benefici. Per verificarlo, abbiamo istituto un gruppo di lavoro con professionisti di tutto l’IIT e al momento ne stiamo testando le attività su un servizio specifico del Registro.

Oltre a queste attività di ricerca ci occupiamo anche di analisi dei dati e dei trend. Abbiamo infatti realizzato i tre Osservatori Internet “Food in the Net”,ICT in the Net” e “Tourism in the Net”, dedicati rispettivamente ai settori agroalimentare, ICT e turismo. Partendo da un database di oltre 3 milioni di nomi a dominio .it registrati, il nostro algoritmo analizza, attraverso un’attività di crawling, il contenuto semantico dei siti per comprendere la natura del settore di riferimento e restituire una serie di dati verticali sulla penetrazione di internet nei tre distinti mercati. Il software alla base di questa attività è stato realizzato interamente in-house dal nostro team.

Sempre sul fronte dati, infine, realizziamo da qualche anno anche uno Studio sulla diffusione di Internet in Italia utilizzando i nomi a dominio .it come metrica endogena. La metrica endogena maggiormente utilizzata in letteratura analizza gli Internet host, ma ha lo svantaggio di sottostimare la diffusione di Internet e di limitarsi a restituire il numero dei computer connessi alla rete. Le metriche esogene (ad. es. interviste, questionari) d’altra parte sono molto meno precise perché si basano su campioni di dati esigui e, quindi, non sufficientemente rappresentativi. La nostra metrica invece misura la diffusione di Internet a livello nazionale, di macro-area, regionale e provinciale, determinando il Tasso di Penetrazione, un indice rapportato alla popolazione di riferimento (persone fisiche, aziende, liberi professionisti ecc.) e individua la presenza di un eventuale digital divide a livello geografico. I nuovi dati aggiornati al 2017 verranno presentati in occasione dell’evento milanese del 24 novembre.

Tutte queste attività mostrano come in questi 30 anni, pur conservando la sua missione primaria, anche per Registro.it le cose siano cambiate, soprattutto dal punto di vista tecnologico: dai primordiali Telnet e FTP, all’avvento del web, dei social network, ai sistemi di registrazione sincrona e al DNSSEC. Ma non è cambiata la sua missione né l’importanza che tutti noi diamo all’affidabilità della rete e alla sicurezza del dato, perché è dal dominio – e quindi da un sito web e da una casella elettronica proprietari e non da una pagina sui social o da una casella freemail – che si deve ripartire se si vuole costruire e conservare in sicurezza nel tempo la propria identità digitale.

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