Informazione geografica: quali profili professionali?

Ogni rivoluzione tecnologica porta con sé la comparsa di nuove professioni, e generalmente ne fa scomparire altre, ma non nel settore dell’Informazione Geografica (IG), ove si assiste a progressi professionali evolutivi piuttosto che regressivi.

D’altro canto, leggiamo ancora troppo spesso quanto siano ampie le lacune del nostro Paese in termini di competenze digitali. Ogniqualvolta Commissione Europea, OCSE o altri organismi pubblicano risultati sullo stato delle competenze digitali a livello di comunità nazionali (come ad esempio qui), grafici e tabelle comparative rappresentano impietosamente la posizione di retroguardia dell’Italia e i persistenti divari – rispetto ai bisogni, opportunità da cogliere, ecc.- anche quando venga riconosciuto qualche miglioramento dei trend.

Di competenze geo-digitali vogliamo occuparci oggi, in questo post della nostra rubrica mensile.

Il percorso della norma “Profili professionali relativi all’informazione geografica” (G. Ciasullo et al. – Conferenza ASITA 2017)

UNI, l’ente italiano di normazione, ha avviato l’inchiesta pubblica finale del  progetto di norma UNI 1601822 “Attività professionali non regolamentate – Profili professionali per l’ICT – Parte 5: Profili professionali relativi all’Informazione Geografica, IG“. Una decisione assai repentina, (la comunicazione è del 21 novembre), avvenuta a ridosso dell’approvazione da parte della Commissione UNINFO, UNI/CT 526 “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti nel settore ICT” del documento elaborato dal gruppo di lavoro incaricato, avvenuta lo scorso 7 novembre.

Chi ha partecipato alla stesura della proposta di norma ha interpretato come segnali positivi – e impliciti apprezzamenti per il lavoro compiuto – sia la solerzia di UNI nell’avviare la consultazione pubblica della proposta di norma a valle del rilascio da parte della Commissione UNINFO, sia il fatto che la stessa Commissione  abbia licenziato il documento, senza esprimere rilievi sui suoi contenuti.

Questo progetto di norma UNINFO, il cui percorso temporale è sintetizzato nell’immagine sopra, ha preso origine da un’iniziativa nata “dal basso”, illustrata ad esempio qui. Le esigenze evidenziate dalla geo-community sono state raccolte dall’Agenzia per l’Italia Digitale, la quale ha sollecitato la Commissione UNI/CT 526 a istituire il Gruppo di Lavoro incaricato della definizione dei profili professionali operanti nel settore della Geo-ICT.

I 5 profili professionali individuati e proposti dal Gruppo di Lavoro UNINFO

I profili descritti dalla proposta di norma in tabella sono stati delineati per rispondere ai  bisogni segnalati da tanti professionisti del settore, i quali, tra l’altro, hanno evidenziato la necessità di vedere riconosciute le conoscenze, abilità e competenze possedute, nell’ambito dei rapporti professionali formalizzati con i propri datori di lavoro o committenti. In quest’ottica, la proposta di norma elaborata potrebbe avere l’ambizione di rappresentare un processo metodologico che – attraverso periodiche revisioni evolutive – consenta la convergenza domanda-offerta di competenze geo-digitali per il mercato ICT in generale, e corrispondenti alle trasformazioni del settore geospaziale provocate dalla Rivoluzione Geo-digitale.

Schematizzazione dei 5 profili professionali per l’IG rispetto alle principali famiglie di profili ICT e alla caratterizzazione dello “spazio” in cui opera il professionista IG

A questo riguardo riportiamo lo schema adottato nella proposta di norma in cui le 5 figure professionali individuate sono riportate all’interno di una matrice le cui colonne corrispondono alle sei principali famiglie di profili ICT e le cui righe coincidono con le tre dimensioni assunte per rappresentare lo “spazio” in cui opera il professionista IG: tecnologica, di dominio e organizzativa.

Più in dettaglio, i profili professionali proposti per l’IG (‘di terza generazione’, secondo la nomenclatura dell’European e-Competence Framework[1], e-CF) possono essere messi in relazione con il quadro dei 23 profili professionali ICT così detti ‘di seconda generazione’ (riportati nell’immagine sottostante). I profili professionali proposti intendono quindi coprire l’intero processo di business Geo-ICT,  rappresentato dalla dimensione 1 dell’e-CF, cioè dalle cinque aree di e-Competence, derivate dai processi business dell’ ICT:  Pianificare (Plan), Realizzare (Build), Operare (Run), Abilitare (Enable) e Gestire (Manage). Inoltre, avendo mantenuto il legame con i profili di seconda generazione, risulta favorita l’individuazione e la definizione di profili professionali come caratterizzazione di profili di terza generazione già normati  o relativi a professioni per le quali potrebbero essere attivati in futuro progetti di normazione (per esempio, nell’ambito dei processi Smart City).

I 5 profili professionali relativi all’IG riferiti ai 23 profili di seconda generazione ICT e a quelli – di terza generazione – relativi alle professionalità operanti nel web

 

La sollecita decisione di UNI nel procedere in questo ultimo passaggio dell’iter che porterà all’entrata in vigore della norma UNI 11621-5 “Profili professionali relativi all’Informazione Geografica”, ci ha stimolato con altrettanta rapidità a proporre a voi lettori di questo post un vostro diretto coinvolgimento in questo processo. Vi invitiamo a rispondere con entusiasmo a questa sollecitazione: partecipate all’inchiesta pubblica finale di questo progetto di norma UNI:  c’è tempo fino al 16 gennaio 2018.

Il progetto è accessibile in formato PDF sul sito Web di UNI. E’ sufficiente procedere alla richiesta inserendo il codice progetto: UNI1601822. Eventuali osservazioni o proposte di modifica potranno essere inviate per via telematica compilando l’apposita scheda disponibile sul sito UNI, entro la data di fine inchiesta.

Siamo persuasi che quanto vi proponiamo possa consentire di sperimentare un nuovo percorso collaborativo in tema di competenze digitali, utile per affinare la proposta di norma in consultazione, ma anche di soddisfazione per chi vi aderirà. Potrete in tal modo contribuire a generare una buona pratica, replicabile per altri ambiti delle competenze digitali e applicabile in altri settori ICT.

Ad integrazione delle argomentazioni presentate sopra, forniamo di seguito qualche buon motivo per stimolare un vostro coinvolgimento e contributo, premettendo che, nel bene e nel male, il documento è stato stilato da addetti del settore geospaziale.

  1. La proposta di norma ha preso forma attraverso la definizione di un approccio sistemico del suo campo di applicazione. La descrizione è contenuta nel documento (in particolare nelle sezioni 4 e 5). Ci sono riusciti? E’ migliorabile? Se sì, per quali aspetti?
  2. I cinque profili proposti, non ambiscono all’esaustività (come del resto previsto dalla metodologia European e-Competence Framework). Tuttavia, in questa fase di consultazione pubblica sarebbe certamente utile per il GdL UNINFO raccogliere osservazioni al riguardo da operatori esperti in settori driver per la Geo-ICT, quali ad esempio IoT, Big Data, Automazione e Robotica, ecc.
  3. Analogamente, sarebbe interessante per il GdL UNINFO ricevere considerazioni inoltrate da esperti in processi di business in cui il geospatial ha assunto ruolo e valore crescenti: BIM (Building Information Modeling), SCADA (Supervisory Control And Data Acquisition), C4SIR (Command, Control, Communications, Computers, Surveillance, Intelligence and Reconnaissance), ERP / CRM (Enterprise Resources Planning / Customer Relationship Management), Analytics e Reality Mesh, solo per citarne alcuni, ovvero in settori verticali, quali Logistica Integrata, e-health / Telemedicina, Beni Culturali, Automotive / Mobility, Eno-gastronomia, Agricoltura, ecc.
  4. Guardando oltre la pubblicazione di questa norma, occorrerà approfondire i processi da porre in essere per curare la formazione dei professionisti IG: chi forma dunque tali professionisti? E chi forma i formatori?
  5. Ultimo, non per chiudere la lista che – anzi – vi invitiamo ad arricchire. Con l’espressione “Attività professionali non regolamentate” [in ordini o collegi], il legislatore ha promulgato nel 2013 una specifica legge: “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” (LEGGE 14 gennaio 2013, n. 4). Ebbene, crediamo possa essere di ausilio per il GdL acquisire in questa fase di consultazione pubblica eventuali osservazioni attinenti a tali disposizioni da parte di esperti in materia e/o professionisti ICT che abbiano già maturato esperienze al riguardo.

Diversi sono quindi gli aspetti inter- e multi-disciplinari, non esclusivi del settore geospaziale e altri se ne potranno individuare. Riteniamo il vostro coinvolgimento fondamentale per dimostrare che la Rivoluzione Geo-digitale sta trasformando una cultura fino ad ora di settore e a compartimenti stagni (“silos”), ancora prevalente nel nostro Paese, che impedisce la risalita nelle graduatorie a cui si è fatto cenno in premessa. Noi ci crediamo. E restiamo volentieri a disposizione per fornire ulteriori informazioni sul contesto che ha generato questa iniziativa e chiarimenti su questa proposta di norma UNI.

[1] per facilitare la lettura a chi non sia esperto del sistema  e-CF suggeriamo la consultazione di questo post, con le informazioni di base e i link a ulteriore documentazione per approfondimenti e curiosità.

 

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Gli autori condividono la partecipazione a due Associazioni impegnate da alcuni anni nella promozione della Geo-ICT e la valorizzazione dei dati geospaziali: Stati Generali dell’Innovazione (SGI) e Automated Mapping/Facility Management GIS Italia (AM/FM GIS). FULVIO ANANASSO. Ingegnere elettronico, ha ricoperto varie posizioni manageriali nell'industria e nei servizi -- Direttore Marketing e Regolamenti Internazionali, Dir. Studi, Direttore Iridium Program Office, DG/AD di Iridium Italia (società del gruppo Telecom Italia per la resa di servizi Iridium in Europa e Sud America). E’ stato Professore Associato all’Università di Roma-Tor Vergata dal 1987 al 1990 e DG Studi AGCOM dal 2007 al 2012. Dal 2013 è imprenditore e mentore di iniziative ICT-driven, curando formazione imprenditoriale e open innovation per lo sviluppo e accelerazione di startup e piccole-medie imprese (PMI). Ha 40+ anni di esperienza nelle telecomunicazioni / ICT - general management, negoziati e operazioni internazionali, innovazione e trasferimento tecnologico, marketing, promozione e sviluppo business, … -, con copertura di aspetti tecnologici, giuridici e socio-economici. E’ Presidente degli Stati Generali dell’Innovazione, Consigliere del Club dei Dirigenti Tecnologie dell’Informazione di Roma e socio di AM/FM GIS Italia. SERGIO FARRUGGIA. Laurea in Fisica, è consulente Geo-ICT. Collabora a progetti nazionali ed europei inerenti: Geographic Information, Spatial Data Infrastructure, GIS. In precedenza, dirigente responsabile del Sistema Informativo Territoriale del Comune di Genova, dal 1995 al 2007. Membro del Comitato Esecutivo dell’Associazione Geographic Information Systems International Group (GISIG), dal 1996 e, dal 2014, in rappresentanza di ANCI, membro del GdL8 “Reti di Sottoservizi” e GdL 2 “DB geotopografici”, promossi dall’Agenzia per l’Italia Digitale, AgID. Attualmente è v-presidente di SGI e Segretario Generale di AM/FM GIS. MONICA SEBILLO. PhD, professore associato di Ingegneria Informatica, afferisce al Dipartimento di Informatica dell’Università di Salerno. E’ responsabile scientifico del laboratorio GIS dove è tutor di tirocini formativi e relatore di tesi di laurea e di dottorato. Svolge attività didattica per i corsi di laurea in Informatica. I suoi interessi scientifici includono: i database spaziali, i sistemi informativi geografici e la Human-GIS interaction. È iscritta all'albo degli esperti per il MISE e per il MIUR. E’ ACM senior member, Segretario ASITA, Presidente AM/FM GIS e socio SGI. E’ membro di comitati di programma di conferenze internazionali ed è responsabile scientifico di progetti e convenzioni con aziende ed enti pubblici. E’ autrice di oltre 100 pubblicazioni.

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