Dato centrale se disponibile, affidabile, “always on”

No availability, no digital transformation” titolava una “chiacchierata” con Albert Zammar, Regional Vice President della Southern EMEA Region di Veeam, di qualche mese fa. E da allora la percezione circa l’importanza della disponibilità e tracciabilità del dato, anche con l’avvicinarsi dell’entrata in vigore del GDPR, non può che essersi confermata.

I risultati di Veeam dello scorso anno – afferma Albert Zammar – che hanno visto un +36% a livello internazionale e in Italia una crescita del 30%, arrivata al 45% nell’ultimo trimestre, confermano una maggior consapevolezza delle aziende rispetto al valore del dato e alla necessità di conservarlo nel modo adeguato. Oltre a ciò, i dati ci parlano anche di una trasformazione digitale diventata per molte realtà aziendali e Pubbliche Amministrazioni una esigenza primaria. Come primario è diventato il bisogno di dare valore al dato: in particolare in PA dove si iniziano a sperimentare soluzioni di intelligenza artificiale utili per esempio a scegliere la circoscrizione comunale in cui un servizio può essere soddisfatto in tempi più rapidi”.

Come possiamo immaginare le esigenze future delle imprese?

Sempre più le infrastrutture saranno agevoli e flessibili. Il cloud vince, ha vinto e ridisegna scenari soprattutto quando parliamo di cloud ibrido. Gli ambienti multi-cloud saranno la normalità: nessuna piattaforma cloud può essere adatta a tutti i carichi di lavoro e per questo gli strumenti e le piattaforme di gestione continueranno a evolversi e fornire un’integrazione senza interruzioni tra i vari cloud.  Le aziende dovranno garantire alta affidabilità, quindi attenzione a disaster recovery e tempi di ripristino che dovranno sempre più assottigliarsi. Nuove soluzioni, che utilizzano anche algoritmi di AI, consentono di prevedere il blocco prima che questo avvenga: incrociando dati di diversa tipologia, legati al comportamento degli utenti o a variabili ambientali, per esempio, potrei sapere che nella sede di un data center potrebbero verificarsi condizioni meteo avverse che potenzialmente andrebbero a interrompere la disponibilità del dato e quindi dei servizi. Disporre di queste informazioni aiuta non solo a preoccuparsi in anticipo ma a prevenire l’interruzione di disponibilità.

Quando pensiamo al cloud immaginiamo meno “preoccupazioni” per le aziende?

Anche quelle che ricorrono a cloud pubblico devono preoccuparsi della tracciabilità del dato e della sua disponibilità. I servizi basati su scala cloud (come Azure Cosmos, Google Cloud Spanner e i servizi di AWS) consentiranno alle applicazioni hyperscale, altamente distribuite e mission-critical, di diventare realtà. Vista questa tendenza, Veeam ha acquisito di recente N2WS, un’azienda attiva nella protezione dati in ambito Infrastructure as a Service (IaaS) e che fornisce soluzioni di backup cloud-native create appositamente per i carichi di lavoro AWS. Questo permette alle imprese di fare il backup di dati e applicazioni per poterli recuperare in caso di blocco in tempi molto brevi.

Il GDPR entrerà in vigore tra pochi mesi. Siamo pronti?

Molte imprese si stanno organizzando, altre sanno di doverlo fare. Tutte dovrebbero avere chiaro il concetto che non basterà solo gestire in modo certo il dato, ma garantire la tracciabilità e la sicurezza dello stesso. C’è una componente particolarmente apprezzata di una delle soluzioni che proponiamo, legata alla visibility, ovvero la possibilità di sapere dove sono i dati, chi li sta utilizzando, chi vi sta accedendo o chi lo ha fatto, in quale momento. Insomma una specie di grande fratello dei dati in grado di garantire il pieno controllo e di produrre la reportistica necessaria a ricostruire la storia del dato digitale.

Le PMI sono più in difficoltà rispetto alle aziende di dimensione diversa?

Tra i nostri circa 20mila clienti italiani la maggior parte sono di medie e grandi dimensioni, ma questo non significa che anche le piccole imprese non abbiano chiare le opportunità che le soluzioni di availability portino al business. Dalle piccole imprese manifatturiere, passando per le grandi banche, le PA centrali e i piccoli enti locali tutti hanno certezza della necessità di garantire la disponibilità “always on” del dato. Per la mia esperienza non vedo settori di mercato più sensibili al tema e altri meno.

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