Diversity e inclusion in azienda: il caso Schneider Electric

C’è un indice a livello globale che svela la propensione delle aziende a promuovere la parità di genere. Si chiama Bloomberg Gender Equality Index, è realizzato tramite i dati forniti volontariamente dalle imprese compilando un questionario molto dettagliato, ha l’obiettivo di mettere a disposizione di manager e investitori informazioni comparative sulle performance relative alla parità di genere e tra le 104 aziende del 2018 c’è Schneider Electric con punteggi di tutto rispetto. “Questo è un riconoscimento – afferma Fabio Parmeggiani, VP Human Resources di Schneider Electric Italia – che dà la misura degli sforzi che il gruppo ha intrapreso negli ultimi anni nell’ambito della diversità e dell’inclusione, attivando un cambiamento al proprio interno e facendosi alfiere anche verso l’esterno.  In questo senso ci impegniamo sempre ai massimi livelli, allineandoci alle iniziative internazionali e sostenendole: Schneider Electric è una delle dieci aziende cosiddette “Impact 10x10x10 Champion” dell’iniziativa UN Women  nota come HeForShe. Significa che ci siamo impegnati a dare l’esempio come agenti di cambiamento per rimarcare l’importanza di promuovere la parità di genere nei luoghi di lavoro, anche attraverso il coinvolgimento diretto del nostro CEO e Presidente Jean-Pascal Tricoire. In Schneider Electric sono stati oltre 15.000 i dipendenti che hanno “sottoscritto” l’impegno di #HeForShe, che chiama gli uomini ad essere protagonisti della promozione delle pari opportunità attraverso un cambiamento culturale“.

La diversità come valore?

Fabio Parmeggiani

In Schneider Electric riteniamo che la diversità sia parte integrante della nostra storia, cultura e identità e l’inclusione rappresenta la nostra risposta a tutti gli aspetti della diversità. Siamo fermamente convinti che la parità di genere sia essenziale nel mondo del lavoro per consentire a tutte le persone di esprimere il loro pieno potenziale, sviluppare le proprie competenze ed essere più produttive. Proprio per questo è parte delle politiche che adottiamo nei confronti dei dipendenti. Anche a livello Italia, il nostro percorso di recente si è caratterizzato da una serie di iniziative a supporto delle dipendenti madri, includendo anche iniziative come l’estensione dei giorni di congedo parentale del padre, contributo welfare per la nascita figli, flessibilità orari (come per esempio  turnazioni fisse in produzione) e modifica dei contratti lavoro (part time verticali o orizzontali) ed estensione delle mansioni abilitate allo smart working.

Inoltre, stiamo sviluppando un’iniziativa che riteniamo molto innovativa fondata sulla valorizzazione del periodo della genitorialità: proporremo ai dipendenti genitori con figli da zero a tre anni un programma formativo digitale sulla capacità organizzativa, relazionale e sulla gestione nella complessità, valorizzando così il potenziale formativo dell’esperienza di essere genitori applicato alla realtà aziendale.

Per le nostre donne in generale, oltre allo smart working, sono in corso programmi di mentorship e ulteriori programmi di sviluppo e dal 2015 aderiamo alla campagna annuale di parità salariale, in linea con gli impegni presi nell’ambito del nostro Planet & Society Baromether.

Parità salariale: a che punto siamo? Quali i correttivi apportati o da apportare?

La parità salariale di genere è anche una delle variabili su cui misuriamo il nostro progresso in termini di crescita sostenibile. Come accennato, il Planet & Society stabilisce su base triennale gli obiettivi che vogliamo raggiungere in termini di sostenibilità del business, di cittadinanza sociale, di etica. Nel triennio in corso la parità salariale di genere è uno dei parametri chiave e all’ultima misurazione avvenuta alla chiusura dell’anno 2017, abbiamo raggiunto e superato l’obiettivo che ci eravamo posti. Inoltre per quanto riguarda i processi di selezione, la nostra ambizione è avere un completo bilanciamento di genere, ambizione raggiunta per quanto riguarda il perimetro italiano nel 2017. Tutto questo si aggiunge alle iniziative di conciliazione Casa-Lavoro che abbiamo posto in essere negli ultimi anni e rafforzato con l’ultimo accordo sindacale per il triennio 2018-2020.

Quale il ruolo del sistema dell’istruzione e della formazione per favorire una maggiore attenzione e partecipazione della forza lavoro femminile in settori tecnici, industriali e tecnologici?

Il sistema dell’istruzione ha un ruolo fondamentale nell’orientamento verso aree scientifiche ed ingegneristiche delle studentesse e gioca un ruolo chiave nella possibilità di trasmettere e coltivare il valore dell’inclusione e delle pari opportunità durante il percorso educativo. Siamo convinti che la collaborazione tra scuola e imprese possa facilitare l’avvicinamento delle studentesse ai percorsi tecnico/scientifici che offrono nell’attuale contesto lavorativo grandi opportunità di occupazione. Per Schneider Electric il rapporto con la scuola ha un altissimo valore: siamo stati fra i primi ad abbracciare il modello dell’alternanza scuola-lavoro prima ancora che essa diventasse parte della “buona scuola”, sperimentandola con progetti in stretta collaborazione con il MIUR, e abbiamo già avuto da noi oltre 4.000 studenti nelle nostre Accademie dedicate alle tecnologie smart per l’industria e per l’efficienza energetica. Certamente anche la possibilità di incontrare nostre dipendenti provenienti da studi tecnico scientifici può rappresentare uno stimolo e un importante momento di confronto per le potenziali studentesse che desiderano intraprendere questo tipo di percorso.

Inclusione in azienda che fa rima con coinvolgimento degli uomini e soprattutto creazione di condizioni utili a raggiungere quel pari accesso che purtroppo non è ancora nativo.

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