Quando si parla di Industria 4.0 spesso si fa riferimento come esempio da seguire alla Germania e alle azioni da loro messe in campo, in particolare con la “Piattaforma Industria 4.0. “Nell’ambito del piano d’azione Hightech-Strategie 2020 – spiega Henning Banthien, segretario generale di Plattform Industrie 4.0 – il gruppo di esperti del Governo federale tedesco ha elaborato le Raccomandazioni per l’attuazione del progetto Industria 4.0. Queste ultime sono state accolte dalle associazioni di categoria BITKOM, VDMA e ZVEI che nel 2013 hanno fondato congiuntamente la Piattaforma Industria 4.0. Nell’aprile del 2015 la piattaforma è stata ampliata coinvolgendo rappresentanti delle imprese, delle associazioni, dei sindacati, dell’università e della politica“.
Gli obiettivi sono cambiati col tempo?
L’obiettivo principale della Piattaforma Industria 4.0 è portare avanti la trasformazione digitale delle attività produttive. Naturalmente i nostri obiettivi sono cambiati con i progressi e i successi ottenuti dall’industria tedesca negli ultimi anni: immediatamente dopo la nascita della piattaforma era necessario creare e divulgare un’idea comune di Industria 4.0, che promuovesse attivamente la trasformazione digitale dell’economia tedesca. Oggi abbiamo fatto molti passi avanti e le nostre idee e i nostri obiettivi sono chiari. I concetti fondamentali dell’industria 4.0 sono stati sviluppati proprio dalla piattaforma. Ora è necessario metterli in pratica su tutto il territorio in diversi ambiti di applicazione e settori, nonché all’interno delle piccole e medie imprese. Inoltre è necessario porre maggiormente l’accento sull’economia di piattaforma e dei dati. Spesso le tecnologie sono disponibili ma non trovano applicazione in un modello aziendale. Con il nostro nuovo gruppo di lavoro riguardante i modelli aziendali nell’industria 4.0 vogliamo offrire un orientamento e promuovere le collaborazioni internazionali per identificare approcci comuni nella standardizzazione così come in altri temi fondamentali.
Quali sono le attività e i destinatari principali della “Piattaforma Industria 4.0”?
I nostri target sono variegati, così come i nostri ambiti di azione. Sviluppiamo soluzioni lungimiranti per creare condizioni appropriate all’industria 4.0 e formuliamo raccomandazioni per adottare misure a livello economico e politico. La piattaforma porta il proprio lavoro nella discussione europea e internazionale, configurando in maniera proattiva le condizioni generali a livello globale. Inoltre supportiamo le aziende con i nostri contributi tecnici e con la nostra offerta informativa sull’attuazione dell’industria 4.0, mettendo a disposizione esempi di applicazioni concrete oppure offrendo una serie di servizi gratuiti alle aziende in loco.
Quali sono le priorità nel contesto dei temi che ruotano intorno all’industria 4.0 e alla digitalizzazione?
Temi quali gli standard, la sicurezza informatica e degli investimenti, nonché le competenze e l’organizzazione rivestono per le imprese un’importanza primaria. Abbiamo bisogno di standard internazionali chiari e unitari, che facilitino anche l’accesso delle piccole e medie imprese alle reti internazionali di creazione di valore e che riducano al contempo i rischi connessi ai loro investimenti. Questo perché al momento di investire in nuovi impianti, gli imprenditori si chiedono: sulla base di quali standard? La risposta non può non essere univoca e per questo la piattaforma sta lavorando con molto impegno allo sviluppo di modelli di base per standard e all’armonizzazione di approcci standardizzati a livello internazionale. La sicurezza informatica è un fattore importante per quelle aziende che vogliono proteggere i propri dati dall’accesso di terzi. Anche in questo caso offriamo suggerimenti pratici e lavoriamo a soluzioni trasversali. I nuovi requisiti di competenza e i cambiamenti dei modelli lavorativi pongono soprattutto le piccole e medie imprese di fronte a delle sfide. Nella piattaforma elaboriamo interventi con le parti sociali, in modo che l’organizzazione del lavoro e la formazione rispondano alle esigenze della produzione digitale.
Quali sono stati i successi ottenuti finora?
Con oltre 350 soggetti dal mondo dell’imprenditoria, delle associazioni, dei sindacati, dell’università e della politica, la Piattaforma Industria 4.0 rappresenta un costrutto unico nel suo genere, che ha raggiunto un’elevata efficacia: con il modello di riferimento per l’architettura tridimensionale 4.0 (RAMI 4.0) e l’Administration Shell abbiamo creato le basi per standard aperti. Le nostre idee sono state accolte positivamente a livello internazionale anche nel settore della sicurezza informatica. Le proposte per azioni per la qualifica e la professionalizzazione dei nostri esperti sono già state inserite all’interno di nuovi regolamenti per la formazione. Inoltre i nostri giuristi si occupano di formulare raccomandazioni per l’avviamento di soluzioni industria 4.0 a norma di legge. Attraverso il “Transfer Network Industria 4.0” e i nostri partner, basti pensare al Labs Network 4.0, sosteniamo l’attuazione pratica dell’Industria 4.0. Abbiamo raccolto oltre 340 esempi concreti e quasi 100 servizi di sostegno e consulenza. Oltre il 50% delle aziende tedesche s’impegnano attivamente nell’attuazione dell’Industria 4.0.
Quali sono le maggiori difficoltà incontrate e come si sono risolte?
L’industria 4.0 è per definizione interdisciplinare. Diversi settori devono essere presi in considerazione contemporaneamente, da quello dei macchinari industriali all’infrastruttura informatica. Inoltre è necessario far incontrare molti soggetti e interessi diversi. E questo avviene perfettamente nella Piattaforma.
Quali sono gli obiettivi dell’iniziativa trilaterale tra Germania, Francia e Italia?
La cooperazione tra la Piattaforma Industria 4.0, l’Alleanza per l’Industria del Futuro (Alliance Industrie du Futur) e il Piano Impresa 4.0 ha lo scopo di portare avanti i processi di digitalizzazione esistenti nell’ottica degli ideali europei. La trilaterale si concentra su tre temi chiave: la standardizzazione, il coinvolgimento delle piccole e medie imprese e i testbed, e il supporto alle policy. A un anno dalla sua creazione nell’ambito della Hannover Messe 2017 possiamo dire che la collaborazione con i nostri amici francesi e italiani funziona molto bene. La Commissione Europea (DG Connect) è già coinvolta attivamente nei lavori della trilaterale. In futuro le discussioni saranno approfondite anche da un più ampio numero di partner europei. Per noi è importante che questa cooperazione trilaterale non sia un “circolo chiuso”.
A suo avviso quali sono i progetti più importanti di questa iniziativa?
Di particolare importanza è che stiamo sviluppando una posizione comune tra i più grandi Paesi industrializzati d’Europa sul tema dalla standardizzazione, che trasferiremo successivamente nei processi globali. Il documento congiunto sulla struttura del cosiddetto Administation Shell è un importante passo in questa direzione, insieme alle attività di sostegno in corso. Il gruppo di lavoro delle piccole e medie imprese ha fatto visita alle strutture di sostegno nelle città di Darmstadt, Kaiserslautern e Venezia, e ha discusso l’attivazione delle imprese. Altri incontri sono previsti a Strasburgo e a Monaco. Il prossimo passo sarà la presentazione di una proposta di progetto europeo. Un altro importante tema è quello della cosiddetta proprietà dei dati (Data Ownership). Anche in questo caso abbiamo messo nero su bianco la nostra posizione comune e continueremo a renderla più concreta.
Per concludere con una visione ottimistica del futuro, a che punto saremo tra cinque anni?
L’industria 4.0 è ancora un progetto frammentario al momento. Ci sono molti singoli macchinari e impianti equipaggiati di sensori, che raccolgono dati. I comparti chiave dell’industria meccanica ed elettrica sono in questo caso pionieri. Nei prossimi cinque anni assisteremo a come i macchinari, i prodotti e i collaboratori saranno connessi tra di loro al di là delle aziende di provenienza, dei settori e dei confini geografici. I dati saranno collegati e valutati in maniera intelligente; catene del valore regionali si svilupperanno in reti di livello globale. È importante però che l’istruzione si sviluppi di pari passo, per far sì che i lavoratori possano essere adeguatamente formati. La digitalizzazione dovrà inoltre essere maggiormente connessa con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile. Essa potrà infatti contribuire a rendere la Terra un posto migliore.
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