L’attuale clima economico e l’incertezza politica non influenzeranno la crescita dell’open innovation, affermano le aziende leader in Europa sul fronte dell’innovazione. Quali saranno allora i macro-trend per il 2019 in tema di Open Innovation e di Corporate-Startup Engagement? Quali le barriere critiche da superare?
Mind the Bridge e Nesta hanno cercato di dare risposta a queste domande attraverso il brief Report “Open Innovation Outlook 2019“, basato sulle interviste condotte con i responsabili dell’innovazione e ai dirigenti senior delle aziende che hanno partecipato all’Open Innovation Workshop, parte della cerimonia di premiazione dei Corporate Startup Stars Awards 2018 tenutasi a Bruxelles il 22 novembre.
Oltre 30 aziende leader in Europa sul fronte dell’innovazione – come ABB, ABInBev, Acciona, Amadeus, Amazon, Barclays, BBVA, Bosch, Centrica, Cisco, DB, Dell, Edp, Enel, Ferrovial, Fiege, Google, Iberdrola, KBC, Kpn, LVMH, Mastercard, Nouryon, Qualcomm, Rabobank, RBS, Royal BAM Group, Banco Sabadell, Salesforce, Samsung, Santander, SAP, Sonae, Sodexo, Virgin e Vodafone – hanno partecipato allo studio.
In questa ricerca, Mind the Bridge e Nesta si sono concentrati principalmente su sei modalità di collaborazione:
- “exposure”, ovvero “esposizione” alle startup (attraverso eventi come gli hackathon o la sponsorizzazione di spazi di co-working);
- “trend-spotting” (attraverso una presenza diretta negli hotspot della tecnologia globale, come Israele o Silicon Valley);
- programmi di accelerazione;
- procurement e co-sviluppo;
- investimenti;
- acquisizioni (le aziende leader oggi stanno coinvolgendo le startup europee implementando almeno 3 di queste azioni. In media ne hanno concluse 5).
Guardando al 2019, ecco i macro-trend che caratterizzeranno le aziende attive nell’open innovation:
- il procurement (attraverso il supporto finanziario alla prototipazione e/o programmi di co-sviluppo) continua a essere la modalità predominante di collaborazione tra corporate e startup (la previsione è che il 97% dei responsabili dell’innovazione aziendale utilizzerà questo meccanismo nel 2019);
- sempre più imprese stanno pianificando di aprire degli Innovation Outpost (avamposti) in Silicon Valley e in Israele. 6 su 10 avranno una presenza in Silicon Valley nel 2019, 5 su 10 in Israele;
- sempre più aziende stanno abbandonando o ridimensionando i loro programmi di accelerazione (dal 69% al 60%);
- gli investimenti e le acquisizioni saranno opzioni strategiche utilizzate prevalentemente a portare avanti accordi commerciali di successo. Solo il 50% delle aziende leader nell’innovazione europea utilizza il canale M&A, mentre il 90% ha in programma di investire nelle startup.
Mind the Bridge e Nesta hanno anche esaminato le principali barriere che tipicamente ostacolano la collaborazione tra startup e corporate:
- sulla base delle discussioni avute con i responsabili dell’innovazione e dei dirigenti senior, la crescita dell’open innovation non sarà influenzata né dall’attuale clima economico né dall’incertezza politica;
- decisamente più problematici e segnalati come principali ostacoli all’innovazione sono una cultura aziendale avversa al rischio e alcuni tipi di processi interni;
- un’altra barriera chiave all’implementazione è la mancanza di risorse interne per supportare le startup. Le open innovation unit sono in genere di piccole dimensioni e non in grado di gestire la crescita delle attività;
- questo è il motivo per cui i responsabili dell’innovazione in azienda stanno sempre più adottando modelli di outsourcing di startup-scouting, concentrando nel contempo le proprie risorse sull’implementazione interna.
“L’open innovation sta per diventare la tendenza dominante per i prossimi anni. Né l’attuale clima economico, né l’incertezza politica ne influenzeranno la crescita – ha commentato Alberto Onetti, Chairman di Mind the Bridge – “Le aziende più importanti sono ormai attive nel campo dell’open innovation che è riconosciuta come priorità strategica dal top management. I principali ostacoli risiedono principalmente nell’esecuzione e nei processi interni. Una cultura aziendale avversa al rischio e alcune tipologie di processi interni possono infatti rallentare la collaborazione tra startup e corporate e ostacolare i risultati ottenibili su questo fronte. Un’altra barriera è la dimensione delle open innovation unit, ancora troppo piccole rispetto alla gamma e alla crescita costante delle attività da svolgere. Il problema per le imprese non è più quello di trovare startup, piuttosto di implementare efficacemente (e tempestivamente) le loro soluzioni. Ecco perché sempre più aziende stanno esternalizzando lo startup-scouting per concentrarsi sull’implementazione interna”.
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