Il Brasile e l’idrogeno verde

Sul versante green, il Brasile tiene alta l'attenzione e promuove la costruzione, avviata lo scorso luglio, del primo impianto per la produzione di idrogeno verde che dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2023

Immagine distribuita da Flickr con licenza CCO

Sono passati nove mesi dall’insediamento della Presidenza Lula e il Brasile in questo 2023 sta mostrando di voler migliorare l’economia del paese passando soprattutto per scelte ecosostenibili e di rispetto dell’ambiente.

La transizione energetica richiede una carbon neutrality entro il 2050 e il Brasile è un Paese in pieno sviluppo, ricco di territorio, risorse naturali, con il 78% di rinnovabili nella matrice energetica, principalmente da impianti idroelettrici (EPE, 2022), e con la maggiore capacità installata di rinnovabili in America Latina (IRENA, 2022).

Sul versante green, infatti, il Brasile continua a tenere alta l’attenzione e promuove la costruzione, avviata lo scorso luglio, del primo impianto per la produzione di idrogeno verde che dovrebbe entrare in funzione entro la fine del 2023.

Il Ministro dell’Ambiente brasiliano, Joaquim Leite, ha dichiarato che l’idrogeno verde «è l’energia del futuro e il mondo è di fronte a una sfida su come produrre più energia pulita, che proviene dal solare e dall’eolico. Inoltre, rafforza l’economia fertile non solo attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra ma anche per la sua spinta innovatrice».

Inizialmente si raggiungeranno diecimila tonnellate annue di idrogeno verde e sessantamila tonnellate annue di ammoniaca verde, per poi riuscire a quadruplicare la produzione a partire dal 2025.

In questo contesto il Brasile è visto come un attore principale: diverse aziende di tutto il mondo sono interessate a progettare nello stato brasiliano, soprattutto a Porto do Pecém, nel Ceará; a Porto do Açu, a Rio de Janeiro; e al Porto di Suape, a Pernambuco. La struttura del Porto di Pecém, ad esempio, società a economia mista controllata dal governo del Ceará e dal Porto di Rotterdam, intende diventare un importatore di idrogeno in Europa. Si vorrebbe che tutte le fasi del processo di produzione dell’idrogeno verde, compresa la generazione di elettricità, l’elettrolisi dell’acqua, lo stoccaggio e il trasporto, avvengano in loco per poi esportare il carburante.

Anche Enel Brasil ha firmato un protocollo d’intesa con il governo dello Stato brasiliano di Bahia per esplorare lo sviluppo di progetti di idrogeno verde nella regione nord-orientale del Brasile.

Lo scorso agosto ho avuto l’opportunità di visitare il Cimatec Park nello Stato di Bahia in Brasile, insieme all’Associazione di Amicizia Italia – Brasile, ospiti del Professor Amilcar Baiardi e dell’Accademia delle Scienze di Bahia.

Il Cimatec Park è uno dei parchi tecnologici più interessanti del Brasile. Aziende, incubatori, start-up, università, tutto in uno spazio dedicato alla creazione di un ecosistema dell’innovazione. Qui l’idrogeno verde è una delle più importanti materie di studio e di ricerca per i giovani che vogliono specializzarsi in questa energia del futuro.

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