Agricoltura e gestione dati: l’italiana Areté guida del primo studio UE per mappare i sistemi più efficaci

La DG Agri della Commissione europea ha affidato ad Areté, azienda italiana specializzata in analisi economiche e di policy per l’agrifood, il primo studio europeo sull’utilizzo e sulle potenzialità dei dati per il sistema agroalimentare: un progetto che permetterà di mappare i principali e più efficaci sistemi di gestione dei dati agricoli in tutto il mondo

La DG Agri della Commissione europea ha affidato ad Areté, azienda italiana specializzata in analisi economiche e di policy per l’agrifood, il primo studio europeo sull’utilizzo e sulle potenzialità dei dati per il sistema agroalimentare: un progetto che permetterà, nei prossimi 18 mesi, di mappare i principali e più efficaci sistemi di gestione dei dati agricoli in tutto il mondo, il modo in cui alcuni Paesi utilizzano la gestione real time delle informazioni per anticipare e ridurre gli impatti delle crisi, con l’obiettivo di supportare l’Europa nel fare altrettanto.

L’instabilità negli ultimi anni dei mercati di prodotti agricoli ed alimentari spingono ad identificare e mettere in pratica soluzioni nuove. Per diverse materie prime – tra cui lo zucchero, gli oli vegetali, il grano duro – le oscillazioni hanno raggiunto, e in certi casi abbondantemente superato, il 100% del prezzo, con evidenti impatti sulla sostenibilità economica di alcuni segmenti della filiera, in primis sulla parte agricola, strutturalmente la più debole.

Lo studio UE

Lo “Study on the role of information and communication technologies to improve market transparency”, finanziato dalla DG Agri della Commissione Europea, ha l’obiettivo di analizzare il potenziale delle tecnologie ICT e dei “big data” nell’ottica di migliorare l’attuale sistema informativo UE sui mercati agroalimentari, con attenzione agli aspetti relativi alla qualità e alla velocità di trasmissione dell’informazione agli operatori, con sistemi che coprano dalle fasi di fornitura dei mezzi tecnici per l’agricoltura, fino alla distribuzione dei prodotti finali ai consumatori, passando per agricoltura e industria alimentare.

Cruciali saranno anche gli aspetti di “governance” del sistema informativo UE per ottenere i miglioramenti di cui sopra, compresa l’eventuale necessità di migliorare le normative a tutela della confidenzialità delle informazioni. Lo studio coprirà le 27 nazioni UE ed una serie di terze – tra cui UK, USA, Canada e Australia – ed analizzerà sia sistemi pubblici che sistemi informativi gestiti da privati, mobilitando un team di 30 esperti distribuiti in altrettanti Paesi.

La rivoluzione digitale del settore agroalimentare

È visione unanime degli analisti che il sistema agroalimentare sia in piena rivoluzione digitale: la raccolta, l’elaborazione e la diffusione di informazioni stanno cambiando non soltanto il modo di fare agricoltura, ma anche la capacità di controllo sulle filiere, influenzando in modo determinante la velocità e l’adeguatezza con cui gli operatori sono in grado di reagire a improvvisi cambiamenti o a situazioni di rischio.

“I sistemi agricoli sono sempre più complessi e i mercati sempre più connessi tra loro. Gli anni recenti – tra effetti del Covid, del post-pandemia, del conflitto russo-ucraino, di eventi meteo ad elevato impatto – ci hanno messo di fronte a oscillazioni estremamente marcate ed altrettanto repentine nella disponibilità di prodotti, negli andamenti della domanda, e naturalmente nei prezzi”, conferma Enrica Gentile, AD di Areté e Project Manager per lo studio:  “La rapidità con cui gli operatori possono disporre di informazioni, la qualità delle informazioni stesse, la disponibilità di previsioni, influenzano in modo determinante la loro capacità di reagire o addirittura di anticipare questi fenomeni, contenendone gli impatti negativi sulle filiere, sui sistemi agricoli, sulla capacità di approvvigionamento di interi Paesi.”

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here