Il futuro delle auto a pannelli solari

"Un futuro solare" è il titolo del servizio di Michele Buono andato in onda lo scorso 21 gennaio per Report e racconta del progetto che gli studenti di ingegneria di Palermo, Catania e degli istituti tecnici di Siracusa hanno realizzato grazie al sole, progettando e producendo due prototipi di automobili elettriche che si alimentano con la propria carrozzeria fatta di pannelli fotovoltaici

Il tema della sostenibilità, come ormai sappiamo, è un tema complesso che coinvolge attori diversi e ha bisogno di conoscenze, competenze, capacità di ascolto, di coinvolgimento di più proposte che ci ispirino alla riflessione prima di prendere qualsiasi decisione. Il tema delle auto è estremamente sensibile per tutta la cittadinanza e prendere decisioni rigide senza lasciare opzioni a proposte differenti potrebbe essere un grande errore, soprattutto in un momento di transizione.  

Il caso che proponiamo ci sembra molto interessante, perché offre una soluzione diversa, e finora poco approfondita dai media e dalla politica in generale. Ed è interessante perché è proposto da un gruppo di giovani italiani con pochi mezzi, ma molto entusiasmo e molte competenze. Seguiamoli! 

Un futuro solare è il titolo del servizio di Michele Buono andato in onda lo scorso 21 gennaio per Report e racconta del progetto che gli studenti di ingegneria di Palermo, Catania e degli istituti tecnici di Siracusa hanno realizzato “usando” il sole: hanno cioè progettato e prodotto due prototipi di automobili elettriche che si alimentano con la propria carrozzeria fatta di pannelli fotovoltaici. Con la seconda vettura, Archimede 2, hanno anche partecipato alla competizione mondiale di auto solari Bridgestone World Solar Challenge in Australia. E ora pensano già a creare una mini citycar a propulsione solare.  

Il progetto Futuro solare è nato a Siracusa nel 2006 grazie all’illuminazione di insegnanti, studenti e giovani ingegneri, che hanno voluto e creduto nell’idea di poter sviluppare un mezzo di trasporto rivoluzionario ed ecologico, riuscendoci.  

Un altro esempio degno di nota è quello della macchina a pannelli solari degli studenti del Solar Team Eindhoven, pensata per poter percorrere senza problemi percorsi in off-road. La vettura si chiama Stella Terra e si caratterizza per la sua forma a goccia, ideata per ottimizzare l’efficienza aerodinamica. È omologata per utilizzo su strada e i pannelli solari sul tetto e sul cofano permettono di alimentare la batteria di trazione.  

Lo scorso anno, in ottobre, ha percorso ben mille km in off road nel deserto del Nord Africa con una sola carica. I 22 studenti dell’Università di Tecnologia di Eindhoven, in Olanda, i 21 e i 25 anni, partendo da Tangeri, hanno infatti attraversato la catena montuosa del Rif e arrivando nel deserto del Sahara dopo ben mille chilometri. 

“L’auto è stata molto comoda in fuoristrada, perché è molto leggera e non si blocca”, ha detto il responsabile del team Wisse Bose. “Ci auguriamo che questo possa essere d’ispirazione per i produttori di auto, come Land Rover e BMW, per rendere l’industria più sostenibile”, ha aggiunto. 

Andando a ritroso nel tempo, l’auto solare, comunque non è figlia di questi tempi. Già nel 1955, infatti, la General Motors aveva inventato e realizzato Sunmobile, il primo modellino di auto ad energia solare, di soli 40 cm, che venne presentata al Motor Show di Chicago ed era di legno di balsa con dodici pannelli solari posti sulla superficie superiore della carrozzeria, capaci di convertire la luce solare in energia elettrica.  

Ad oggi, diversi sono i prototipi di auto con pannelli solari esistenti, come Aptera, una sorta di  triciclo con due ruote anteriori e una sola posteriore realizzato dalla startup statunitense Aptera Motors, oppure la Hyundai Sonata, prima berlina del costruttore sudcoreano con due pannelli fotovoltaici installati sul tetto; e ne arriveranno ancora in futuro sempre più adatti alla mobilità tanto da immaginare una realtà che non sia più solo utopistica ma quotidiana.

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