PAC 2021-2027 tra innovazione, sostenibilità e ritardi nel negoziato

Le proposte per la Politica Agricola Comunitaria post-2020 tengono in notevole considerazione l’importanza dell’uso delle nuove tecnologie nel settore, cercando, in particolare, di favorire l’uso sostenibile degli input produttivi e promuovendo al contempo la digitalizzazione del settore agricolo ed agroalimentare. E non potrebbe essere diversamente visto che si rivolge ad un arco temporale – quello dal 2021  al 2027 – che traguarda da vicino quello degli obiettivi dell’Agenda 2030.

Va detto che la creazione di conoscenza, l’innovazione e la sostenibilità sono obiettivi concreti che l’Unione Europea ha previsto già nell’attuale periodo di programmazione 2014-2020 attraverso un’interazione tra politiche, progetti e attori diversi.
Una delle parole chiavi all’interno dello sviluppo rurale, secondo pilastro della PAC, è stata appunto innovazione, declinata in tutte le sue variabili: tecnologica, di settore, di processo, organizzativo, di prodotto, di metodo produttivo, dove ampio spazio è stato destinato agli investimenti e alla cooperazione accompagnati da formazione e consulenza.

Quale l’approccio dei Piani di Sviluppo rurale italiani?

I 21 Piani di Sviluppo rurale italiani mostrano approcci diversi allo strumento dell’innovazione e della sostenibilità, sottolineando, comunque, sempre un grande interesse per l’opportunità offerta nella creazione di valore aggiunto a favore non solo di agricoltori e consumatori ma anche più in generale di mercato, di ambiente e sociale.

La Commissione europea ha creato a tal fine uno strumento nuovo: il partenariato europeo per l’innovazione, la produttività e la sostenibilità dell’agricoltura (EIP-AGRI), un’importante iniziativa politica e di rete progettata per accelerare l’innovazione e la sua applicazione concreta. Questo modello di interazione, che si basa sulla collaborazione tra vari attori – agricoltori, silvicoltori, consulenti, imprenditori, consumatori, ricercatori, ecc. – e sull’identificazione delle esigenze degli utenti finali, sfrutta la sinergia tra tipi complementari di conoscenza per la creazione e la diffusione di soluzioni pronte da realizzare.

L’EIP-AGRI beneficia di una serie unica di strumenti finanziati nell’ambito di due politiche europee che operano in stretta sinergia: Horizon 2020 e secondo  pilastro della PAC. I gruppi operativi che realizzano progetti locali di innovazione interattiva rappresentano la pietra angolare dell’EIP-AGRI nell’ambito della Politica agricola europea ed hanno un grande potenziale per la creazione di soluzioni innovative e sostenibili che renderanno l’agricoltura del domani più smart, ovvero più efficiente e più sostenibile.

La PAC che verrà

Ma torniamo alla nuova PAC, quella del prossimo futuro, quella che dovrà e vuole essere ancora più orientata alla sostenibilità. L’adozione di nuove tecnologie e l’innovazione nelle zone rurali e nel settore agroalimentare saranno necessarie per garantire una risposta adeguata alle attuali sfide globali quali l’aumento del verificarsi di condizioni climatiche estreme che hanno un impatto diretto sulla produzione, la necessità di garantire un’alimentazione di qualità per una popolazione in crescita, l’urgenza di favorire il rinnovo generazionale del settore agricolo.

Il ritardo del negoziato per la riforma della PAC per il periodo 2021-2027, però, ha obbligato la Commissione Europea a presentare un pacchetto legislativo, costituito da due regolamenti, in grado di traghettare, senza interruzioni, gli agricoltori europei dall’attuale verso la futura Politica agricola. I futuri Piani Strategici che conterranno le misure dei due pilastri della PAC non potranno infatti entrare in vigore nel 2021, come originariamente auspicato, pertanto la Commissione, con il suddetto pacchetto, intende dare continuità alle misure agricole previste dai due successivi periodi di programmazione.

Anche le misure destinate all’innovazione nel suo complesso e alla sostenibilità potrebbero essere interessate dall’applicazione del cosiddetto Regolamento Transitorio. Laddove siano stati assunti impegni che si attestano a cavallo delle due programmazioni, questo nuovo strumento legislativo dovrebbe permettere l’uso delle risorse a valere sul nuovo quadro finanziario, tuttora in discussione, con le regole dell’attuale PAC, impedendo, pertanto, periodi di interruzioni per mancanza di fondi o di nuove regole.

La Commissione auspica il completamento del processo decisionale del Regolamento Transitorio prima dell’estate del 2020 e la definizione di un periodo transitorio non superiore ad un anno, giusto il tempo per portare a termine il negoziato sulla nuova PAC.

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