Asstel: appello al Governo contro ritardi nel settore ICT e Telco

All’indomani delle dichiarazioni di Catricalà sulla banda larga, interviene Cesare Avenia, Presidente di Asstel, l’Associazione di categoria che, nel sistema di Confindustria, rappresenta le imprese della tecnologia dell’informazione, sulla questione relativa ai ritardi del settore ICT e Telco in Italia.

Avenia aveva già in precedenza sottolineato come fosse “inaccettabile che il più importante ciclo di investimenti sulla modernizzazione del Paese, quale è quello a cui stanno dando vita gli operatori di Tlc per realizzare le nuove reti a banda larga e ultra larga, dell’ordine tra gli 8 e i 10 miliardi di euro, possa essere messo a rischio da un semplice regolamento sugli scavi stradali”. L’intervento del presidente di Asstel fa riferimento all’ultimo stop alla bozza predisposta dal Ministero dello Sviluppo che prevede l’emanazione del regolamento attuativo dell’art.14 della legge Crescita 2.0 destinato a semplificare e innovare l’iter burocratico e costruttivo delle nuove reti in fibra ottica. Il fermo, arrivato dal Ministero dei Trasporti, è determinato soprattutto dall’opposizione dell’Anas alle minitrincee di scavo, a cui si sono aggiunti i timori dei Comuni, espressi recentemente dall’Anci, che chiedono la condivisione preventiva del regolamento.

Ora Avenia ritorna sulla vicenda relativa allo sviluppo del settore ICT appellandosi al nuovo governo: “Valore strategico dell’Ict sottovalutato. Serve un forte commitment politico”. Secondo il presidente di Asstel, il settore informatico e delle Tlc è in grado di generare una spinta propulsiva al pari di quella di 53 settori messi insieme ed è per questo che sottolinea come lo sviluppo delle Tlc e dell’economia digitale, nella cornice dell’Agenda digitale, debba essere posto in cima all’agenda di Governo come percorso strategico per modernizzare il Paese e aprirlo a nuove opportunità di crescita.

Avenia lancia dunque un appello al nuovo esecutivo invocando la “responsabilità politica” della Presidenza del Consiglio sul tema dell’innovazione che sembra ancora sottovalutato nel nostro Paese.Si ha spesso la sensazione che la comprensione del valore strategico dell’Ict sia soprattutto a parole”, sottolinea Avenia evidenziando che “se così non fosse, il suo sviluppo – come avviene nei paesi più avanzati – dovrebbe essere al centro delle politiche economiche, non relegato a una delega contesa da questo o quel ministero”.

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