Google compra il produttore di droni Titan Aerospace

Google ha annunciato l’acquisto della società Titan Aerospace. Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, il colosso di Mountain View ha trovato un accordo per acquisire l’azienda produttrice di droni concepiti per il volo ad alta quota grazie all’uso di energia solare.

Il prezzo dell’operazione, al momento, non è stato reso noto, anche se Titan Aerospace, già ad inizio anno, aveva ricevuto delle offerte di acquisto da parte di Facebook che si aggiravano intorno ai 60 milioni di dollari: la trattativa non ha però avuto seguito, portando la compagnia di Zuckerberg a concludere l’affare con l’azienda inglese Ascenta, gruppo aerospaziale impegnato nella medesima produzione di droni alimentati con pannelli solari. Secondo i rumors, Google avrebbe offerto una cifra più alta proprio per tenere lontano la concorrenza di Facebook.

Le immagini ufficiali dei prototipi che la Titan sta mettendo a punto mostrano dei dispositivi simili ad aerei, il più piccolo dei quali (Solara 50) ha un’apertura alare leggermente più grande di un Boeing 767.

Secondo la stampa Titan e i suoi dipendenti resteranno in New Mexico, dove ha sede la compagnia, e la società continuerà ad essere guidata da Vern Raburn, esperto del settore con precedenti incarichi in Symantec e Microsoft.

Nel prossimo futuro, a detta dell’azienda, i droni della Titan saranno in grado di catturare e raccogliere le immagini della Terra in tempo reale e ad alta risoluzione, di trasportare sensori e di fornire servizi voce e dati con una velocità fino a un gigabyte per secondo, molto più alta rispetto a quella della banda larga presente in molti dei Paesi occidentali.

Un portavoce ha dichiarato al Wall Street Journal: “è ancora presto per parlarne ma i satelliti atmosferici potrebbero contribuire a portare la connessione internet a milioni di persone e potrebbero essere in grado di aiutare a risolvere diversi problemi come le catastrofi naturali o i danni ambientali come la deforestazione.”

I droni lavoreranno a diversi progetti di Google: da Google Earth e Google Maps fino ad arrivare al Project Loon, l’iniziativa di Google per monitorare zone del pianeta non ancora raggiunte dalla connessione ad Internet attraverso l’invio di palloncini nell’atmosfera.

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