Sicurezza: dagli USA la maggior parte dello spam mondiale

Tempo d’estate, tempo di bilanci. E stavolta sul banco degli imputati ci sono gli Stati Uniti “colpevoli” di essere la fonte della maggior parte dello spam in rete rispetto a qualsiasi altro paese al mondo. Se la Bulgaria è in cima alle classifiche per lo spam a persona, gli USA vincono per la quantità complessiva: oltre il 24% dello spam mondiale, seguiti da Francia e Cina, rispettivamente al secondo e al terzo posto.

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Un rapporto della società di sicurezza Sophos, rilanciato dal Guardian, che tiene traccia delle posizioni dei computer dai quali sono inviate le email di spam che riempiono le caselle di posta a livello globale, rivela che gli Stati Uniti hanno inviato 24,2% dello spam mondiale negli ultimi tre mesi, con la Francia al 6,7%, la Cina 6,2% e l’Italia al 5,2%. Nella hit parade dello spam non sembra rientrare il Regno Unito, non classificato tra i primi 12 paesi responsabili dell’invio di questo tipo di posta.

I grandi numeri della popolazione USA possono però distorcere il quadro complessivo della situazione. Infatti se in termini di “quantità” gli Stati Uniti sono al comando, la Bulgaria, in proporzione, è il paese più attivo.

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Al secondo posto in termine di spam pro capite, troviamo la Bielorussia seguita dalla Bulgaria, Svizzera e Lussemburgo che mantiene il quarto posto rispetto al 2013: un brutto segnale, soprattutto per un’economia altamente sviluppata all’interno dell’Unione Europea.

Italia e Francia sono due new entry della classifica rispetto al passato. Il nostro paese era ai margini della Top 12 (si collocava infatti al 14° posto) negli anni scorsi mentre la Francia si attestava al 27esimo posto. Nell’ultimo trimestre hanno lasciato la classifica “piccoli paesi”, come le Bahamas e Macau, cedendo il posto all’Islanda che torna nell’elenco per la seconda volta in un anno.

Questi dati sono però un atto di accusa nei confronti dei paesi ai vertici delle classifiche: lo spam spesso nasce da PC infettati da malware e quindi questi “primati” non sono legati a comportamenti deliberati o fraudolenti da parte dell’utente, che è spesso all’oscuro dell’attacco subito dal proprio dispositivo.

La stragrande maggioranza dello spam viene inviato da computer infettati da malware: in questo modo se non si presta la dovuta attenzione, si può finire per essere parte del problema“, ha dichiarato Paul Ducklin, esperto di sicurezza di Sophos, in un post sul blog aziendale. I computer infettati da virus, infatti, sono in grado di inviare spam senza che il loro proprietario ne sia a conoscenza e sono anche suscettibili di furti: la sottrazione indebita dei dati degli utenti, come le password, favorsce l’hacking di altri computer e siti web, nonché la pubblicazione di contenuti non autorizzati sui profili dei social network.

Per evitare queste disavventure, gli esperti di sicurezza consigliano di evitare click sui link all’interno di e-mail, di non aprire gli allegati (a meno che non ci sia un rapporto di fiducia con il mittente),  di mantenere il software aggiornato e di utilizzare anti-virus, anche le versioni di base, liberamente disponibili in rete.

 

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