Le autorità tedesche starebbero lavorando all’introduzione di una normativa che costringerebbe i motori di ricerca e gli aggregatori di news a pagare editori e giornalisti per la riproduzine anche di piccoli frammenti di contenuto.
Il ministro della giustizia, secondo un portavoce dell’Unione Cristiano Democratica (CDU), partito dell’attuale Cancelliere Angela Merkel, starebbe lavorando ad una nuova legge sul copyright.
Una prima bozza di legge potrebbe essere presentata ad aprile, ma le norme non dovrebbero entrare in vigore, se approvate, prima dell’anno prossimo.
L’associazione degli editori tedeschi, Federal Association of German Newspaper Publishers Association (BDZV), ha applaudito all’iniziativa. “Era una nostra idea, così siamo felici che succederà”. Definisce le nuove norme essenziali “per il mantenimento di news media indipendenti, finanziati privatamente.”
Non tutti sono altrettanto convinti della bontà dell’iniziativa. “Temo che una simile normativa rallenterà lo sviluppo di Internet perché crea costi aggiuntivi e conduce ad inefficienze” aveva dichiarato pochi giorni Eric E. Schmidt, presidente esecutivo di Google, commentando rumor sull’ipotesi di una simile iniziativa.
Joe McNamee, coordinator di European Digital Rights (EDRi), la ritiene un’idea “comicamente stupida”, visto che editori e giornalisti pubblicano contenuti in rete per essere letti; far pagare i motori di ricerca perché favoriscono la scoperta di questi contenuti sarebbe quindi assurdo. McNamee aggiunge che le leggi europee sul copyright sono già talmente complicate da scoraggiare la nascita di nuove iniziative imprenditoriali, complicarle ulteriormente peggiorerebbe la situazione.
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