Il Regno Unito sarebbe tra i G20 il paese con la quota maggiore di prodotto interno proveniente dall’internet economy.
Il contributo dell’economia legata alla rete al prodotto interno lordo del paese sarebbe pari al 8.3%, secondo un rapporto del Boston Consulting Group, contro una media G20 del 4.3%.
Gli ottimi risultati del Regno Unito dipendono da una serie di fattori tra cui il diffuso utilizzo delle carte di credito e della rete, nonchè l’agguerrita concorrenza nella distribuzione online. Ciò crea un ambiente molto favorevole all’e-commerce, che traina ovunque nel mondo la net economy, ma in modo particolare nel paese del Nord Europa, dove il 13% degli acquisti retail vengono effettuati online ed un ulteriore 11.5% degli acquisti viene effettuato dopo aver ricercato informazioni in rete. Il trend di crescita dell’e-commerce nel paese è altrettanto positivo e la quota di acquisti effettuati digitalmente dovrebbe raddoppiare entro il 2016 (26%).
Le tendenze economiche sono ottime per l’internet economy mondiale in generale, con stime di crescita annuale del 10% fino al 2016. La net economy in Italia dovrebbe avere un tasso di crescita annuale superiore alla media (12%).
Il report sostiene, inoltre, che la rete è fondamentale per le piccolo e medie imprese. In diversi paesi, le PMI che hanno interagito attivamente con i consumatori tramite Internet hanno visto crescere le proprie vendite circa il 22% in più delle aziende che non utilizzano o utilizzano poco la rete. “Nel mondo, le PMI che abbracciano Internet stanno crescendo più rapidamente e creando più posti di lavoro.” dichiara Paul Zwillenberg, co-autore del report.
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