Megaupload: chiusura illegale e incostituzionale?

Megaupload: chiusura sarebbe illegale ed incostituzionale.

La chiusura di Megaupload da parte delle autorità USA sarebbe illegale ed incostituzionale. A sostenerlo non è soltanto il fondatore del sito, Kim Dotcom (all’anagrafe Kim Schmitz), ma un crescente numero di esperti di diritto statunitensi.

Eric Goldman, professore presso la Santa Clara University School of Law, è di questo parere e ritiene la persecuzione di Megaupload “un deprimente sfoggio dell’abuso dell’autorità di governo… Il governo sta usando il proprio potere di coercizione per ottenere quello che molti proprietari di copyright non sono riusciti a fare nelle corti civili.” Goldman ritiene che la chiusura del sito non sarebbe dovuta mai avvenire, ma ancor più grave l’intenzione di distruggere tutti i dati del servizio, cosa che danneggerebbe gli utenti non coinvolti in pratiche “illegali” e impedirebbe la costruzione di una adeguata difesa per Megaupload, distruggendo le prove.

Le conseguenze sarebbero molto gravi, per il professore. Il caso dimostrerebbe, infatti, “le implicazioni di un governo che agisce come delegato degli interessi privati commerciali.”

Il processo Megaupload, che potrebbe non svolgersi mai secondo le dichiarazioni del giudice incaricato e, più in generale il conflitto sul tema del copyright, sembrano non conoscere conclusione né avere sosta.

La settimana scorsa, parlando ad una conferenza anti-pirateria, Gerard Lewis, vice presidente Comcast, ha confermato l’accordo raggiunto tra MPAA, RIAA e i maggiori ISP degli Stati Uniti e la sua applicazione entro l’estate. L’intesa prevede che i milioni di utenti USA vengano monitorati. da un sistema, gestito dal Center for Copyright Information, che registrerà l’indirizzo IP degli utenti internet ritenuti colpevoli di violazione del copyright per aver usato BitTorrent o altri network di file-sharing. Gli ISP avvertiranno ripetutamente gli utenti, poi potranno intraprendere una varietà di misure punitive tra cui la sospensione della connessione.

La controversa iniziativa per Lewis è, però, un buon esempio di salvaguardia della privacy, perché i detentori del diritto d’autore non avranno accesso ai dati personali degli utenti,  e di educazione del pubblico.

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