Apple risponde a Google sul caso degli standard essenziali

Google ha inviato una lettera alla Commissione di Giustizia del Senato degli Stati Uniti nella quale ha chiesto di rivedere gli standard essenziali di Apple, ampliando così il numero di brevetti che rientrano in questa categoria ed inserire tra questi anche i sistemi multitouch utilizzati nei device di Cupertino.

Così come alcuni standard tecnologi devono essere condivisi tra tutti i produttori di Hardware, come ad esempio il sistema di connettività 3G, la società di Mountain View chiede che anche funzionalità comuni o elementi di interfaccia che sono entrati ormai nell’uso comune degli utenti siano liberati dai vincoli dei brevetti.

Secondo il General Counsel di Google, Kent Walker, così come ci sono sanzioni pesanti per le aziende che impongono sproporzionati costi di licenza per l’utilizzo dei brevetti FRAND, dovrebbero esserci più controlli sulla concessione di licenze per le tecnologie che sono ormai di uso comune, essendo presenti in molti dei dispositivi che utilizziamo quotidianamente.

Ma l’avvocato di Apple Bruce Sewell ha prontamente risposto a questa richiesta, dichiarando a nome dell’azienda che c’è una “differenza fondamentale tra la tecnologia standardizzata ed i sistemi che differenziano un prodotto”: la prima è un modo per assicurare ai singoli dispositivi l’interoperabilità a livello di funzionalità base, come la connettività wireless e i processi necessari per le chiamate vocali,
mentre nel secondo caso si tratta di un modo per le imprese di competere offrendo una particolarità nei loro modelli e soluzioni generate dalla fantasia degli sviluppatori, quindi non necessarie ad un servizio fondamentale.

“Le funzionalità di un iPhone sono categoricamente diverse da quelle di un telefono tradizionale, ed è il risultato della capacità di Apple di portare l’innovazione nel mercato mobile, che  non ha nulla a che fare con protocolli standardizzati. Apple ha speso miliardi in ricerca e sviluppo per creare l’iPhone, e gli sviluppatori hanno speso altri miliardi per creare applicazioni dedicate ad esso. Il prezzo di un iPhone riflette il valore di queste tecnologie non standardizzate, così come il valore del design estetico di un iPhone, che riflette anche lo studio e lo sviluppo da parte della compagnia, del tutto estraneo a tali standard essenziali”.

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