Murdoch: dimissioni, ristrutturazioni e scandali

Rupert Murdoch, il magnate dei media a capo della multinazionale News Corp., si è dimesso dal consiglio d’amministrazione di diverse società che controllano attività editoriali e giornalistiche del gruppo negli USA, in Australia e in UK.

Particolarmente di rilievo, le dimissioni da direttore di News International, holding che controlla importanti newspaper inglesi (Sun, Times e Sunday Times), al centro dello scandalo sul phone hacking che ha visto coinvolto la defunta testata News of the World, danneggiando profondamente la reputazione di Murdoch. Molti si sono chiesti, infatti, se le dimissioni possano indicare un’imminete vendita delle attività editoriali nel Regno Unito, più volte ipotizzata in seguito allo scandalo e alle reazioni dell’opinione pubblica.

In una email circolata all’interno del gruppo, la compagnia descrive le dimissioni come un’azione di pulizia interna e “parte della preparazione dei business per l’imminente ristrutturazione in due compagnie”. A Giugno, la società, vincendo le resistenze di Rupert Murdoch, ha deciso un profonda ristrutturazione della propria organizzazione interna. Verranno create due compagnie separate. Una, di maggiori dimensioni, incorporerà le attività audiovisive e televisive, che rappresentano circa i tre quarti dell’entrate della corporation e quasi tutti i profitti generati, e sarà dedicata all’entertainment. E una, di minori dimensioni, che incorporerà le meno profittevoli, attività editoriali e giornalistiche. Da cui la compagnia, per quanto dichiari che la nuova organizzazione beneficerà entrambi i settori di business, sembra decisa a prendere maggiori distanze. Lo split beneficerà, infatti, il redditivo settore entertainment, proprio come diversi investitori chiedevano da tempo.

Murdoch rimarrà, dopo la ristrutturazione, presidente di entrambe le compagnie e sarà, inoltre, CEO della nuova società per l’entertainment, mentre cederà la posizione equivalente per quanto riguarda la seconda società. Non è ancora chiaro chi ricoprirà il ruolo lasciato vacante.

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