Automotive: rischio virus per i computer di bordo delle vetture

Anche Intel, attraverso il suo ramo d’azienda McAfee, si sta dando da fare per rispondere a una nuova probabile sfida per la sicurezza informatica: quella dei virus per i computer di bordo degli autoveicoli. Un problema che è definito da molte case automobilistiche come “già alla loro attenzione”, per poi trincerarsi dietro al no comment quando si tratta dei dettagli. Alle recenti richieste di risposte per un’inchiesta di Reuters, la Honda Motor Company, la Hyundai, la Nissan e la Volkswagen AG, hanno tutte testimoniato di aver messo in campo delle possibili soluzioni e di aver già elaborato dei sistemi di sicurezza per questo tipo di rischi; ma nessuno ha voluto esporre dettagli o commentare il fenomeno.

Di certo è un tema spinoso, poiché riguarda tanto i componenti aggiuntivi quanto i sistemi elettronici di gestione e guida dei veicoli, con rischi notevoli per i passeggeri. Sempre più mezzi, infatti, dalle semplici utilitarie ai grandi mezzi di trasporto; dispongono di computer di bordo che gestiscono funzioni connesse con il sistema di guida e non solo. Ciò espone i veicoli al rischio d’improvvisi crash del sistema dovuti alla penetrazione di virus informatici: dal semplice blocco delle portiere, allo spegnimento improvviso del veicolo, con conseguenti rischi per la sicurezza di chi è alla guida.

Intel ha così sviluppato una squadra che lavora esclusivamente allo sviluppo di sistemi per proteggere i sistemi di bordo dei veicoli. Lavorano per la McAfee, la divisione nota per l’omonimo software antivirus, in stretta partnership con alcune aziende del comparto automobilistico.

Finora non risultano attacchi con danni importanti agli autoveicoli per mezzo di virus informatici, come sostiene la SAE International, l’associazione che raccoglie più di 128mila professionisti dell’industria aerospaziale e automobilistica.

Ciò nonostante alla Ford se ne preoccupano da tempo, come ha spiegato il suo portavoce Alan Hall: “Fin dall’inizio la Ford ha preso molto sul serio questa minaccia, e sta investendo in soluzioni di sicurezza che vengono incorporate nel prodotto all’origine“. Hall fa riferimento in particolare al sistema Sync, che permette di connettere dispositivi e applicazioni al sistema di bordo dei veicoli Ford, un dispositivo utile ma che potrebbe esporre a pericoli di “infezione” la vettura.

Infatti, gli studi condotti dimostrano che worm e troian possono infettare il sistema elettronico dei veicoli attraverso un cd inserito nel lettore stereo dell’auto; ma ancor più facilmente attraverso le reti cellulari, i sistemi bluethoth e le reti internet alle quali i veicoli sono sempre più facilitate a connettersi. Ciò vuol dire che anche un virus sul proprio portatile, nel momento in cui viene connesso al sistema del veicolo per accedere ai servizi di infotainement, può trasmettere virus “letali” per il veicolo.

Bruce Snell, dirigente di McAfee, sovrintende alla ricerca sulla sicurezza delle auto presso il centro di Beaverton nell’Oregon; ed ha espresso senza mezzi termini le preoccupazioni delle case automobilistiche e i rischi che si corrono. “Se il vostro portatile si blocca – sostiene Snell – passerete una brutta giornata, ma se in gioco ci sono gli incidenti stradali, in pericolo potrebbe esserci la vita. Non credo che la gente debba farsi prendere dal panico ora, ma il futuro è davvero preoccupante“.

Alla McAfee ce la mettono tutta per dare sicurezze alle case automobilistiche e ai loro passeggeri, tanto da ingaggiare esperti come Barnaby Jack che ha già al suo attivo numerose scoperte sui sistemi di haking in campo economico e medico. Ma lo scenario, con tutti i suoi rischi, non può essere sottovalutato.

Le imprese di software, di oggi e di domani, dovranno rispondere a rischi come quelli emersi da alcune ricerche rese pubbliche tra il 2010 e il 2011. Lo studio in questione fu realizzato dal Center for Automotive Embedded Securiy Systems, composto da studiosi dell’Università di Washington e dell’Università della California. Dai loro risultati e test emergeva come, oltre ai già citati rischi di crash del sistema durante la guida, definiti “Self distruction”; esistono sistemi di infiltrazione che consentono di controllare la guida, o ancora, di ascoltare le conversazioni all’interno del veicolo mediante il controllo dei dispositivi di comando vocale.

Sistemi che da un lato, come nel caso di quelli d’ascolto, possono risultare utili per le forze dell’ordine e l’innelligence ma altamente rischiosi se finiscono nelle mani sbagliate. Ecco spiegato dunque il riserbo di molte istituzioni e case automobilistiche, che temono il panico prima ancora che effettivamente vi sia una più alta soglia di rischio per i clienti.

Per converso, il settore dell’informatica, dell’ICT e dei software antivirus e anti intrusione, avranno un nuovo segmento decisivo nel quale poter investire ed operare; con margini di profitto decisamente alti.

Facebook Comments

1 COMMENT

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here