Bernabè: “prima un progetto industriale, poi il socio”

Quello che serve a Telecom non è tanto un azionista, un partner industriale o finanziario, ma “un progetto industriale“. Ad affermarlo il numero uno di Telecom Italia, Franco Bernabè, oggi a margine del workshop Ambrosetti in corso a Cernobbio. Serve, secondo Bernabè, un progetto che possa poi eventualmente coinvolgere un azionista, ma si deve partire prima dal progetto. Insomma, prima il programma poi la coalizione? Viene chiesto. ““, risponde Bernabè.

Telecom Italia è una società di grandissimo rilievo per l’Italia; è una società fondamentale e importantissima soprattutto per quanto riguarda lo sviluppo della agenda digitale,della modernizzazione del paese. E poi Telecom Italia è una delle prime dieci società di telecomunicazione nel mondo”, tiene a sottolineare Bernabè, evidenziando che “qualsiasi cosa riguardi Telecom va trattato con estremo rispetto ed estrema attenzione agli interessi di lungo periodo del paese”. “Quando sono arrivato in Telecom -ricorda l’ad- sentivo la missione di rilanciarla. Il mio arrivo è coinciso con la grande crisi che oggi non è ancora finita”. “Abbiamo poi convissuto con la crisi negli ultimi cinque, sei anni e nonostante questo Telecom ha continuato a ridurre il debito e a migliorare il proprio posizionamento“, prosegue Bernabè, sottolineando ancora che “Telecom Italia oggi è una società industrialmente molto forte e con un potenziale straordinario. Va rilanciata tenendo conto delle circostanze”.

 Riferendosi, poi, alla situazione della telefonia in generale in Italia, Bernabè evidenzia che “è piena di stranieri, che però si sono benissimo adattati in Italia. C’è stato Sawiris che ha gestito con grande successo Wind. Atkinson che ha comprato H3g e l’ha fatta crescere. E poi c’è Vodafone che è un grande operatore“. È chiaro, dunque, che “le operazioni fatte per pure ragioni finanziarie non fanno bene. Non fanno bene al paese, all’industria, alla crescita dell’occupazione“, conclude Bernabè rimarcando ancora il fatto che “ogni operazione che viene fatta deve essere fatta con finalità industriali per rafforzare le strategie come è avvenuto nelle operazioni di Avio e Pignone”. A chi gli domanda se queste operazioni possono parlara anche cinese o egiziano, ad esempio, “qualsiasi lingua parlino -chiosa- purchè siano operazioni industriali”.

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