È realmente possibile entrare nelle reti domestiche infettando le Smart TV?

Negli scorsi mesi si è molto discusso sulla possibilità di compromettere i PC connessi alle nostre reti domestiche attraverso malware progettati per infettare i dispositivi che sono presenti nelle nostre case. Questi timori sono cresciuti col l’affermarsi del paradigma delle Internet of Things riferito alla connessione di un numero crescente di oggetti di uso quotidiano alla rete Internet.

Oggi ci troviamo circondati nelle nostre case da dispositivi sempre connessi ad Internet, controllabili in remoto e capaci di scambiare dati sul loto stato, si tratta di router, Smart TV, forni e frigoriferi intelligenti. Il numero di dispositivi cosiddetti intelligenti è in crescita esponenziale, ma gli esperti di sicurezza sono convinti che i principali produttori di questi sistemi non abbiano affrontato in maniera soddisfacente le problematiche di sicurezza.

Nelle scorse settimane Eugene Kaspersky, CEO e fondatore del Kaspersky Lab, in un’intervista al Telegraph ha discusso della possibilità che un virus possa infettare le nostre reti domestiche propagandosi dal PC ad altri dispositivi interconnessi, come il nostro Smart TV. L’impatto è drammatico se pensiamo che entro il 2016 oltre 100 milioni di TV intelligenti saranno presenti nelle nostre case, un’occasione irripetibile per hacker e criminali informatici.

Come ribadito da Kaspersky, ogni dispositivo connesso ad Internet è vulnerabile ad attacchi informatici, in un contesto simile è lecito attendersi che gli autori di codici malevoli specializzeranno i loro malware per infettare le nostre reti domestiche. E l’Internet delle Cose sarà, secondo molti, il campo di battaglia di criminali informatici e agenzie di intelligence.

Eugene Kaspersky nel corso dell’intervista ha confermato l’incremento del numero di attacchi informatici contro dispositive mobile ed elettrodomestici, di recente è stato registrato un attacco su larga scale dal CERT (Centro di Risposta alle Emergenze Informatiche) Polacco contro diverse migliaia di router domestici.  Il caso non è isolato, gli esperti del gruppo Team Cymru ha pubblicato un report dettagliato che documenta attacchi su larga scala che hanno colpito più di 300.000 router domestici e di aziende private.

Alla domanda specifica se fosse possibile la creazione di un virus in grado di infettare una Smart TV Kaspersky ha risposto che non è stato ancora osservato nulla di simile, ma che sicuramente è qualcosa che accadrà nel prossimo futuro. La differenza tra un PC ed una TV di ultima generazione è davvero minima. Secondo Kaspersky, quindi, è questione di tempo e, come già accaduto per gli smartphone ,anche i dispositivi intelligenti delle nostre case saranno “infettabili” da codici malevoli.

Dalle parole di Kaspersky traspare l’interesse per un mercato ancora vergine, e dalle prospettive di margini elevate, in cui proporre soluzioni specializzate per questa categoria di dispositivi.

Ne vedremo delle belle …. E non dovremo attendere molto.

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Pierluigi Paganini è Chief Information Security Officer presso Bit4Id, un’azienda leader nella fornitura di soluzioni per l’Identity Management basate su infrastrutture PKI. Ricopre anche il ruolo di capo editore per la nota rivista statunitense Cyber Defense Magazine e vanta una esperienza di oltre venti anni nel settore della cyber security. La passione per la scrittura e la forte convinzione che la sicurezza sia una materia che la conoscenza sulla Cyber Security vada condivisa lo ha spinto a fondare il blog Security Affairs, recentemente insignito del titolo di “Top National Security Resource for US.” E' membro dei gruppi di lavoro del portale “The Hacker News" e dell’ ICTTF International Cyber Threat Task Force, è inoltre autore di numerosi articoli pubblicati sulle principali testare in materia sicurezza quali Cyber War Zone, ICTTF, Infosec Island, Infosec Institute, The Hacker News Magazine e molte altre riviste. E' membro del gruppo Threat Landscape Stakeholder Group dell'agenzia ENISA (European Union Agency for Network and Information Security). Ha pubblicato due libri "The Deep Dark Web" e “Digital Virtual Currency and Bitcoin” rispettivamente sulla tematiche inerenti Deep Web ed i sistemi di moneta virtuali.

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