Manuela Cadeddu: un ingegnere progettista IT

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Manuela Cadeddu è progettista per una multinazionale IT, per lavoro, e animatrice scientifica per passione.

Un ingegnere elettronico con l’apostrofo. Questo è Manuela Cadeddu, progettista per una multinazionale IT per lavoro e animatrice scientifica per passione.
Sono entusiasta del mio lavoro – afferma Manuela – è ciò che volevo fare da grande, anche se ho un sogno nel cassetto: diventare una giornalista scientifica”. La passione per la scienze e le nuove tecnologie nasce ai tempi del liceo classico per Manuela e s’innesta con quella per l’informatica, arrivata ai tempi dell’università grazie ad “un giovane docente del primo anno molto preparato e con una rara capacità di trasmettere non solo il sapere legato alla sua materia, ma anche la passione e il desiderio di approfondire gli argomenti trattati”.

Durante il mio percorso universitario – racconta Manuela – ho svolto l’attività di animatrice scientifica per il festival della scienza di Genova e sono stata studentessa Erasmus presso l’università di Oviedo in Spagna. Queste esperienze, insieme al tirocinio presso un centro di ricerca IT a Barcellona e al master in cloud computing, sono state culturalemente molto formative”.
Primo telefono per l’ing Manuela un Motorola StarTac, seguito da un indistruttibile Nokia, abbandonato solo per lo smartphone. “Il primo sistema operativo – ricorda quasi con una punta di nostalgia – è stato Windows 95 installato su un PC da scrivania pachidermico ma che mi ha permesso di “smanettare” e di conoscere meglio il mondo dei personal computer. All’epoca avevo una connessione 56k, di una lentezza esasperante”.

Come si aggiorna un ing elettronico?

Il mio lavoro costituisce uno sprone continuo per mantenermi aggiornata e lo faccio tramite lo studio per il conseguimento di certificazioni in ambito informatico e di telecomunicazioni. Nel tempo libero cerco di leggere riviste specializzate che consulto in biblioteca, uno dei miei “luoghi” preferiti e ascolto in radio trasmissioni a tema come “2024”.

E se dovessi dare un consigli a chi vuol fare il tuo lavoro?

  • Affrontare le difficoltà come una sfida intellettuale
  • Svolgere un periodo di studio/stage all’estero perché è un’esperienza estremamente formativa che apre la mente verso diversi approcci alla vita, allo studio e al lavoro e permette di acquisire consapevolezza delle proprie competenze e delle proprie forze e di mantenere sempre vivi i propri interessi
  • Essere determinati, un po’ testardi e con una bella dose di iniziativa personale che aiuta a superare le difficoltà di chi si confronta con un un sistema universitario troppo teorico rispetto a quanto richiesto nel lavoro.

Un libro che ti ha cambiato il modo di pensare

Tutti i libri cambiano un po’ il modo di pensare perché ti danno l’occasione di riflettere. Un bel testo che descrive il percorso di scoperta che ha rivoluzionato la fisica moderna e che ho letto con grande interesse è “Trent’anni che sconvolsero la fisica” di George Gamow. Descrive un’epoca e l’entusiasmo per la ricerca.

Le donne ingegnere sono abbastanza rare. Quando s’incontrano è bello che raccontino la propria storia e possano essere d’incoraggiamento per altre. Perché, come diceva Galieo Galilei “Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono”. 

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