WSD – Rumore

Non so quanti di voi siano mai entrati in un call center.
A me è capitato qualche tempo fa ed è stata la prima volta.
C’è sempre una prima volta e c’è nella stessa percentuale del MAI.
Per chi rientrasse in quella fetta di statistica che ricade nel “mai visto da vicino un call center” c’è una cosa da sapere: nei call center, che sono spesso open space, c’è un rumore tremendo.
rimoreNon so quante persone, tra quelle che conosco e che svolgono attività lavorative in un open space, riuscirebbero a tollerare più di due ore di lavoro consecutive in un luogo così rumoroso.
Un call center è a tutti gli effetti una fabbrica ed è una fabbrica all’interno della quale si produce – non sempre ma spesso – una cosa che si chiama customer care.
Ora, non c’è cosa più lontana dal rumore dell’idea di caring. Se tu ti prendi cura di me, come cliente, come puoi farlo in un ambiente che non ha alcuna cura di te che lo abiti?
Il caring, in sostanza, avviene in un ecosistema sbagliato.

Questa considerazione porta direttamente a una domanda: quante volte produciamo in un ecosistema sbagliato?

Vogliamo e sappiamo che dovremmo generare idee o eccellenza. Ma ci mettiamo in condizione di farlo?
Puliamo la nostra vita professionale dal rumore? Ma, soprattutto, sappiamo riconoscere il rumore o ne siamo assuefatti?
Meriteremmo tutti di concederci il pensiero necessario a guardare il nostro ambiente lavorativo e a segnare su un quaderno il rumore che fa.
Il rumore delle mail con destinatari infiniti.
Il rumore delle decisioni non prese nelle riunioni rituali che fanno perdere un sacco di tempo.
Il rumore delle scrivanie disordinate.
Il rumore delle conference call fatte davanti a tutti.
Il rumore delle continue pause-sigaretta che spezzano il ritmo spostando su un balcone argomenti professionali.
Il rumore dello sgranocchiare pasti davanti al monitor.
Potete andare avanti da soli.

Fatto l’elenco, proviamo a domandarci se tutto questo rumore si possa togliere mettendo destinatari corretti, limitando le riunioni a quelle nelle quali si fa un passo in avanti, sistemando la scrivania come se domani dovessimo prestarla a un collega, facendo conference call in stanze appartate, fumando senza parlare di lavoro (così ci possiamo accorgere di quanto fumiamo), mangiando lontani dalla scrivania.

Senza Rumore non c’è necessariamente Silenzio. C’è un ambiente non rumoroso. Vivibile.

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