Promuovere e supportare startup, progetti di ricerca, brevetti, tecnologie e innovazioni digitali nell’ambito dell’Internet of Things. E’ questo l’obiettivo dell’accordo di collaborazione tra Nice SpA, specializzata in sistemi di automazione domestica e illuminazione e Digital Magics, venture incubator certificato di startup innovative digitali. “Ritengo strategico questo accordo di collaborazione – dichiara Lauro Buoro, Presidente di Nice SpA – che permette di sensibilizzare l’Azienda verso nuove contaminazioni per lo sviluppo di soluzioni innovative per la gestione dell’automazione e illuminazione del building, e per la creazione di possibili sinergie attraverso un dialogo digitale con il mondo della ricerca”.
Le due aziende stanno strutturando un programma di Open Innovation Advisory, finalizzato allo scouting e all’investimento per le migliori iniziative nel campo dell’Home Automation con un focus particolare su alcuni settori del comparto Smart Home & Building (telecontrollo, riscaldamento, illuminazione e antintrusione). “Questo accordo rappresenta un momento importante di rinnovamento di un tessuto imprenditoriale già presente nella nostra economia” – afferma Enrico Gasperini, Fondatore e Presidente di Digital Magics – “L’Home Automation e l’Internet delle Cose, che per molti ambiti hanno caratteristiche simili all’imprenditoria italiana, sono settori su cui si stanno focalizzando un interesse e un’attenzione molto forti anche da parte dei principali operatori internazionali. Il nostro centro di competenza digitale, scouting e ricerca e sviluppo renderà disponibile il know how dell’incubatore a un gruppo industriale leader come Nice per il proprio processo di innovazione”.
L’accordo si inserisce all’interno di un quadro complessivo di grande fermento dominato dall’Internet of Things, un settore tecnologico che permette ad ogni oggetto di acquisire una sua identità nel mondo digitale attraverso internet. Gartner ha inserito l’IoT fra i Top Ten Strategic Technologies Trend 2014, stimando che gli oggetti connessi nel mondo saranno 26 miliardi entro il 2020, per un valore di mercato pari a 1,9 trilioni di dollari. Valori enormi confermati anche dalla Ricerca degli Osservatori del Politecnico di Milano di febbraio 2014, nel 2013 circa l’80% delle startup Internet of Things nel mondo ha ottenuto finanziamenti da investitori istituzionali (venture capitalist 55% e business angel 23%). L’ambito Smart Home & Building (37% delle startup IoT) ha registrato una crescita del numero di iniziative superiore al 200% nell’ultimo biennio.
In Italia nel 2013 sono 6 milioni gli oggetti connessi tramite rete cellulare (+20% del 2012), per un valore di mercato di 900 milioni di Euro nel 2013, con una crescita dell’11%, in controtendenza rispetto alla flessione del mercato ICT in Italia (-5% circa). Oggi circa l’1% delle abitazioni è dotato di dispositivi per il telecontrollo del riscaldamento e/o l’antintrusione, si stima che nel 2016 ci saranno oltre 3 milioni di oggetti domestici connessi.
E il fenomeno dell’Internet of Things è solo la punta dell’iceberg di una ben più potente rivoluzione globale che Cisco definisce Internet of Everything: non solo device, ma anche persone, dati e processi diventano nodi di un mondo interconnesso capace di offrire 19 mila miliardi di dollari in risparmi e profitti aggiuntivi sia per il settore pubblico che per il privato.
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