Turchia: Erdogan contro Twitter e Youtube

Il primo ministro turco Recep Tayyip Erdogan si è espresso contro la sentenza della Corte Costituzionale che ha disposto la fine del blocco di Twitter, definendola un tentativo di proteggere “il prodotto di una compagnia americana a scapito dei valori nazionali”.

La Consulta di Ankara ha ordinato mercoledì scorso al governo di togliere il blocco a Twitter imposto il 20 marzo in base alle direttive del premier Erdogan dopo che sulla rete sono stati pubblicati documenti compromettenti per il premier. Nella sentenza, approvata all’unanimità, la Corte ha sancito che il bando di Twitter viola la libertà di pensiero garantita dall’articolo 26 della costituzione. “La decisione è stata presa senza che ci sia stata la possibilità di un appello e senza aver esaurito tutte le vie legali, attraverso un ricorso diretto alla Corte Costituzionale – prosegue Erdogan – La Corte avrebbe dovuto quindi respingere il caso. Inoltre non trovo appropriato l’argomento della libertà d’espressione, perché Twitter è un’azienda commerciale privata. Voglio che si sappia che quando la decisione è stata presa non si è tenuto conto dei precedenti negli Usa, in Francia o in Spagna“.

Ieri le autorità di Ankara hanno sbloccato Twitter e la sentenza conferma lo sblocco anche per Youtube ma non si sa ancora nulla di preciso sulla situazione del portale video, fermo dal 27 marzo per decisione dell’Authority turca per le Telecomunicazioni. Il bando di YouTube era stato deciso da Erdogan proprio poche ore dopo l’uscita della registrazione di una riunione segreta in cui alcuni dirigenti turchi, fra cui il ministro degli esteri Ahmet Davutoglu e il capo dei servizi segreti Hakan Fidan parlavano di un possibile intervento militare in Siria. 

Oggi, riferisce Hurriyet online, Erdogan ha rilasciato diverse dichiarazioni in proposito “non solo Twitter, ma anche Youtube e Facebook sono compagnie commerciali. Non trovo giusto, e neppure patriottico – continua Erdogan – che la Corte Costituzionale abbia adottato questa sentenza solo due giorni dopo avere ricevuto un ricorso, mentre ci sono tanti dossier che attendono“. “Mentre proteggono una compagnia americana, i nostri valori nazionali e morali non sono rispettati” ha detto ancora il premier  turco.

Facebook Comments

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here