MailUp, Azzali: “la borsa è grande opportunità di finanziamento per le imprese”

Luca_Azzali_COO MailUp
Luca Azzali è Chief operating Officer di MailUp.

Un’azienda presente a livello nazionale e internazionale con servizi non solo di piattaforma ma anche a valore aggiunto, come assistenza e consulenza in più lingue, da erogare tutto il giorno, sette giorni su sette come fanno tutte le piattaforme globali. E’ questa l’immagine della MailUp del futuro, società di servizi di tecnologie di marketing per il web, che oggi ha ufficialmente iniziato le negoziazioni su AIM Italia, Mercato Alternativo del Capitale dedicato alle piccole e medie imprese italiano ad alto potenziale di crescita.
La prima risposta del mercato è stata estremamente positiva” ci spiega Luca Azzali, Chief operating Officer di MailUp intervistato oggi in occasione del debutto “anche al di là delle aspettative”. Alle 10 di questa mattina* il titolo era in salita del 10% a 2,5 euro con la società tecnologica che aveva aperto a 3 euro con un balzo del 20%.

Per comprendere le ragioni che hanno portato MailUp a fare il grande salto in borsa, dice Azzali, bisogna partire dalla sua stessa origine: “Mailup nasce dieci anni fa come una web agency autofinanziata” un modello che sino ad ora ha funzionato, come testimoniano le crescite importanti avute in questi anni ma, che deve evolvere in qualcosa di diverso “se vogliamo confrontarci con competitor internazionali che sono di un ordine di grandezza o due rispetto a noi, non solo in termini di organico ma soprattutto come capitali investiti. In questo caso andava trovata soluzione alternativa al finanziamento classico.” Di qui la scelta della borsa, e “del mercato AIM che rispecchia il nostro target” che permette anche di tenere un controllo saldo della governance della società. MailUp, infatti, come dichiarato anche agli investitori, sta pianificando una internazionalizzazione in fasi successive puntando su mercati esteri, come ad esempio il Sud America e l’oriente, fermo restano che “il mercato italiano rappresenta ancora una sfida e una opportunità anche grazie alla sempre maggiore dimistichezza delle PMI con i nostri strumenti”.

La raccolta di capitale permetterà all’azienda di lavorare secondo due direttrici. La prima è legata alle risorse umane dobbiamo dare seguito alla necessità di ampliamento aggiungendo risorse e ruoli che si occupino di marketing e commerciale, sviluppo, IT, etc…” ci spiega Azzoli e la seconda è “accelerare dal punto di vista dei servizi sia come piattaforma erogata in più lingue che come servizi stessi: dalla documentazione, all’assistenza via email e per telefono e sempre nell’ottica dell’avvicinamento a nuovi mercati”.  Per questo motivo MailUp agli investitori ha proposto, tra gli altri aspetti, lo sviluppo dei servizi in 8 lingue, compreso l’italiano, l’inglese, che è soprattutto un “grimaldello per paesi che non hanno un bacino sufficiente per usare la lingua locale, per esempio in est europeo, ma che usano l’inglese come seconda lingua o come idioma legato alle tecnologie” e poi lo spagnolo soprattutto per il mercato sud americano. E per il futuro non si escludono anche il mandarino o il cinese che rappresentano una fetta di mercato dell’estremo oriente da non sottovalutare. Il mercato americano, su cui MailUp è già presente dal 2011 anno dell’arrivo di MailUp Inc nella Silicon Valley, è stato un vero banco di prova per l’azienda: “Il mercato americano è stato una scelta atipica: un mondo complesso, con tanta concorrenza e con utenti che hanno aspettative elevate per i servizi in SaaS. Ci siamo subito confrontati con un livello di difficoltà alto che ci ha aiutato a mettere in luce i nostri difetti e correggerli”.

Lo sbarco in borsa rappresenta quindi una grande opportunità per MailUp ma anche per le altre piccole e medie aziende italiane. In questo senso Luca Azzali è chiaro: “molte aziende italiane hanno ancora un timore reverenziale verso questo approccio al mercato e al finanziamento. Eppure l’uso della borsa potrebbe essere una grande possibilità soprattutto per quelle compagnie che hanno progetti di interesse che restano locali perchè non hanno un giusto apporto di capitali” a parte quelli erogati dalle banche e attraverso il credito tradizionale. “Serve più informazione e formazione perchè è una modalità percorribile, non semplice e servono numeri e carte in  regola, ma soprattutto nel nostro settore ci sono molte realtà che potrebbero beneficiarne e crescere.”

*Update: in chiusura delle contrattazioni MailUp S.p.A. registra un rialzo del 22,24% rispetto al prezzo di quotazione. La società ha collocato sul mercato 1,2 milioni di azioni interamente in aumento di capitale; la capitalizzazione alla chiusura della prima giornata è di circa 24,4 milioni di euro.

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