Droni, la sostenibilità arriva dall’alto

Mentre un colosso come Facebook si impegna a realizzare droni ad energia solare per realizzare navicelle in grado di portare il mondo a connettersi globalmente alla rete, c’è chi impiega questa tecnologia per volare alto nella produzione energetica.
Sta fiorendo difatti un sistema evoluto di Operation & Maintence delle centrali energetiche che vede nell’impiego di droni, o come li hanno distinti le recenti normative internazionali in ambito di occupazione di spazi aerei Aereomobili a Pilotaggio remoto, uno strumento fondamentale.

droniLa tecnologia nasce a cavallo tra università, appassionati di aereomodellismo e industria cinematografica. Proprio quest’ultima già da diversi anni, e sopratutto molto prima dell’avvento massivo del digitale, sta studiando un modo per volare alto sui set senza gli ingombri e gli spostamenti di aria portati dagli elicotteri o limiti e la pericolosità di super dolley. Le reti di alta tensione utilizzano già da qualche anno questi strumenti per effetture sondaggi e verifiche sullo stato delle linee in zone difficilmente raggiungibili, ma non solo. Muniti di apposite videocamere di rilevazione sono stati impiegati anche per l’individuazione di rifiuti pericolosi o per sondaggi di discariche a cielo aperto dalla stessa finanza con il supporto da prototipi in studio presso università e centri ricerca. Anche l’industria dei pannelli fotovoltaici, in cui l’O&M è divenuta una leva strategica per l’ottimizzazione della produzione energetica, vede nella verifica tramite drone una soluzione economicamente sostenibile ai problemi di produttività. Difatti i campi solari sono montati in serie, un pò come le luci degli alberi di Natale, per cui se un solo elemento della fila è danneggiato abbassa la capacità di produzione complessiva, con un efficienza maggiore delle luci natalizie che si spengono proprio. Quindi a meno che non si è dotati di ottimi sensori, è impensabile individuare quale elemento della fila sia danneggiato e sopratutto comprendere la natura dello stesso, a meno di smontare e verificare in aboratorio i singoli componenti della fila di pannelli, attività con costi e tempi poco sostenibili. Una telecamera a infrarossi invece, riesce a sorvolare l’area identificando velocemente la zona con minore reazione solare.

Con uno sguardo dall’alto quindi sarà possibile preservare facilmente la sostenibilità ambientale, se poi Facebook riuscirà anche volare solo con l’energia del sole, gli APR saranno definitivamente delle sentinelle green di cui non si potrà più fare a meno.

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