Come ti sbugiardo il troll

E il troll va in tv.
No, fortunatamente non come protagonista di un nuovo reality show (per ora), ma al centro di un programma che i troll vuole “stanarli”: combatterli sul loro terreno e andare a caccia dei loro volti, per tirarli fuori dalla loro confortevole zona d’ombra, di anonimato e libertà piratesca, dando un nome e un volto ai loro nickname per farli uscire allo scoperto.

trolls.3x299Il programma si chiama Trolljägarna, «cacciatore di troll», ed è condotto dal giornalista Robert Aschberg, già noto per inchieste su casi di violenza sessuale e corruzione di politici. Partito su TV3 lo scorso aprile, si prepara ora alla seconda stagione: è divenuto un fenomeno, televisivo e non solo. Nella sua prima settimana è stato il terzo programma più visto di tutta la rete, con «450.000 svedesi incollati allo schermo». Anche su Twitter ha spopolato e si è presto iniziato a parlare di un suo spin off norvegese. La stampa internazionale se ne sta occupando: un lungo articolo gli è stato dedicato dalla MIT Technology Review e, proprio qualche giorno fa, gli ha riservato un ampio spazio la Frankfurter Allgemeine (titolando «Quando il Troll bussa alla porta»). Senza contare il popolare Mic. che lo aveva “scoperto” da subito. Proprio al Mic. Aschberg aveva dichiarato i propri obiettivi: aiutare concretamente le vittime di «web violence», di violenze, offese, maltrattamenti, minacce online, e «infiammare» la discussione su trolling e «hate-speech», «sollevare un casino», «aprire l’inferno» – come arriva a dire – sui problemi che i troll generano online, così da «avviare un serio dibattito sul tema».

Ciò per sollecitare maggiori interventi di più alte autorità: «I legislatori, le organizzazioni debbono fare la loro parte», afferma. D’altronde «la battaglia contro l’odio online è così urgente e difficile», ricordano al MIT, «che persino Danielle Citron, nal suo nuovo libro Hate Crimes in Cyberspace, chiama Internet “il prossimo campo di battaglia per i diritti civili”».

Servono leggi, insomma, come da tempo ricordiamo, e una nuova «educazione civica digitale»: che, forse, anche un programma come quello di Aschberg può aiutare a stimolare.

Cosa accade in concreto? Semplice: la redazione seleziona e studia i più diversi casi di molestie online, cercando di focalizzarsi volta a volta su uno da portare in puntata. I dossier sui troll occupano svariate pile: dai «due adolescenti che insultano i propri compagni di classe su Instagram» al caso di «un politico che gestisce un sito razzista», allo «studente di legge che ha rubato l’identità di una ragazza, ha finto di essere “lei” per convincere un altro uomo a iniziare una relazione online».

Ci si dedica dunque alla “caccia al troll”: si cerca di rintracciarlo e, una volta scovatolo nella sua identità “reale”, Aschberg va a trovarlo, chiedendogli conto di quel che ha scritto. Letteralmente: gli «bussa alla porta», come si vede nello stuzzicante trailer del programma. E guarda caso dal vivo, di fronte a delle “vere” telecamere, il troll si trasforma subito in un cagnolino mansueto: non però meno vigliacco. La prima reazione di quasi tutti è: «Non l’ho mica scritto io!». Mentire, dunque, ancora una volta, nel vano tentativo di giustificarsi, di rifuggire il più lontano possibile dalla vera, “reale” assunzione di responsabilità delle proprie azioni. «Quest’uomo è un bugiardo patologico», finisce spesso per esclamare Aschberg.

Trailer-2

Come quel trentenne che, riporta Il Post, avrebbe «inviato via Facebook e mail alcuni messaggi ingiuriosi a una ragazza con una malformazione a una mano». Aschberg mette in piazza le sue malefatte buttando giù la maschera. Gli chiede: «Sei pentito di quello che hai fatto?». E prova a dirgli: «Lascia che uno che è in giro da un po’ ti dica una cosa: vacci piano, su Internet, con questa roba».

Arrivare là dove la legge non arriva: per porre sotto i riflettori proprio il fatto che la legge «deve» iniziare ad arrivarci. Inutile, infatti, accusare il programma di «violazione della privacy» di persone che sarebbero in realtà «socialmente emarginate», le cui attività andrebbero segnalate alla polizia anziché portate sullo schermo per mera audience. Sia come sia, non solo l’attività di Aschberg è pienamente in linea con la legge (l’ha assicurato persino Mårten Schultz, professore di diritto all’Università di Stoccolma, ricordando che in Svezia la legge sulla privacy è molto elastica), ma si pone di fatto come un pubblico servizio.

Com’è possibile – vien da chiedersi – che dei ragazzi di una redazione TV arrivino là dove le autorità competenti parrebbero non arrivare? E com’è pensabile che, quantomeno dopo, nessuno alzi un dito? Questo almeno accadrebbe, possiamo scommetterci, se simili atti di denuncia fossero fatti in Italia.

#StopWebViolence: se la violenza online è quella che impedisce a un’azienda di rendere il proprio corretto servizio di assistenza social al cliente – poiché deve investire tempo, risorse e soldi nel gestire inutili e pregiudizievoli flame innescati da «anonimi disinibiti» quali i troll – così come ben più drammaticamente impedisce a tanti individui di vivere sereni, vittime di distruttive e intollerabili lapidazioni sulla pubblica piazza della rete, ben venga allora anche una trasmissione come questa. Che sarà pure mossa dall’obiettivo “egoista” del business, ma con un egoismo “altruista” che si fa direttamente “altruismo” quando può contribuire a ripulire le strade dalla spazzatura online. Anche quello di Aschberg in fondo è «Social Care»: aiutare – o almeno dare il proprio contributo – a chi in rete ha necessità di «aiuto» e nella società non lo trova.

 

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Digital Strategy R&D Consultant, Public Speaker, Lecturer, Coach, Author. Honoured by LinkedIn as one of the Top 5 Italian Most Engaged and Influencer Marketers. #SocialCare, «Utility & You-tility Devoted», Heart-Marketing and Help-Marketing passionate theorist and evangelist. One watchword - «Do you want to Sell? Help! ROI is Responsibility, Trust» - one Mission: Helping Companies and People Help and Be Useful To Succeed in Business and Life. Writer and contributor to books and white-papers. Conference contributor and Professional Speaker, guest at events like SMX, eMetrics, ISBF, CMI, SMW. Business Coach and Trainer, I hold webinars, workshops, masterclasses and courses for companies and Academic Institutes, like Istituto Tagliacarne, Roma, TAG Innovation School, Buzzoole, YourBrandCamp, TrekkSoft. Lifelong learning and continuing vocational training are a must.

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